Vavassori salva la Pro Patria: “Io sono ancora qua”

Il patron Tigrotto rimarrà al comando della società bustocca, ma avvisa: «Ferrara mi ha convinto ancora a rimanere, ma se tra un anno la situazione non sarà cambiata lascerò e non tornerò più»

«Parola d’ordine: positività». Questa è stata una delle ultime frasi dette dal Patron Pietro Vavassori nella conferenza stampa indetta per la serata di oggi, domenica 14 luglio, nella quale ha comunicato di rimanere al timone della Pro Patria «almeno per un altro anno».
Una spiegazione veloce di come sono andate le trattative con la cordata interessata e la scelta di tornare sulla poltrona di primo tifoso Tigrotto: «Parafrasando una canzone che ho sentito in questi giorni "Io sono ancora qua". Rigurado alle trattative per la cessione, dopo i primi contatti, le persone interessate a rilevare la società hanno fatto e disfatto; tra di loro c’era gente seria, ma anche altre figure che non hanno dato sostanza alla parola e in fin dei conti non avevano i mezzi per versare la fideiussione per l’iscrizione. Ho passato un paio di notti insonni, pensando ai “vecchietti” che ogni giorno vengono a guardare gli allenamenti e agli oltre 180 ragazzi da cui è composto il nostro settore giovanile e mi sono detto che non era il caso di lasciare tutto. Ancora una volta Raffaele Ferrara ha avuto un ruolo importante in questa mia decisione; credo che a questa persona vadano rivolti molti più ringraziamenti di quanti non ne riceva: è soprattutto grazie a lui se la Pro ha vinto gli ultimi due campionati».
Vavassori riprende poi il rapporto con il territorio e non fa mancare qualche frecciata: «In questi due anni ci siamo spesi per dare a questa squadra visibilità, abbiamo suonato ai campanelli delle aziende ricevendo sempre risposte negative e questo è incredibile pensando ad una città come Busto Arsizio che dice di essere tanto legata a questa maglia. Di cose buone ne abbiamo fatte e penso di rappresentare una società solida e seria. Rispetto alle altre realtà di Lega Pro a livello di sponsorizzazioni siamo molto indietro; quando dico agli altri consiglieri della Lega il nostro budget mi ridono in faccia increduli. Ci siamo umiliati nell’intento di trovare qualcuno che ci aiutasse, ma per ora non abbiamo portato a casa nulla. Se tra un anno la situazione sarà ancora questa, la mia intenzione sarà quella di lasciare e di non tornare più indietro. Al contrario, se in questi mesi riusciremo ad avere dei supporti, chissà che non possa rimanere a lungo alla guida di questa squadra».
Il patron rimane quindi in carica e assieme al direttore generale Raffaele Ferrara (nella foto) inizierà a programmare la prossima stagione già nei prossimi giorni. «Entro giovedì – spiega il dg – sveleremo il nome del nuovo allenatore. Non abbiamo ancora deciso, ma cerchiamo dei profili differenti dagli ultimi due Cusatis e Firicano. Il nuovo mister potrebbe essere o un promettente da lanciare, o uno con i valori di Firicano senza essere un “big” o una sorpresa. Stiamo valutando qualche figura dell’ultimo campionato Primavera (sarebbe affascinante se la scelta dovesse cadere su Stefano Bettinelli, ndr)».
«Ci metteremo subito al lavoro – continua Ferrara – perché già sabato prossimo inizieremo con il raduno e il ritiro ad Arona. Sotto contratto abbiamo ancora 10-11 giocatori, oltre ai giovani Verde e Vernocchi che si uniranno da subito alla prima squadra, per poi rafforzare la rosa entro il 4 agosto, data del primo impegno ufficiale in Coppa italia. Vogliamo costruire una rosa con dei giovani di valore e altri calciatori in cerca di riscatto e vogliamo fare bene nonostante il prossimo campionato non preveda retrocessioni. Abbiamo giudicato quattro giocatori incedibili, ma non vogliamo fare i nomi, su di loro costruiremo l’asse portante della formazione».
Capitolo abbonamenti, la dirigenza della Pro non chiede grandi numeri, ma supporto alla squadra: «Se lo scorso anno – spiega Vavassori – abbiamo fatto quasi 500 abbonamenti, quest’anno vorremmo crescere come numeri, ovvio, anche perché ci sarà un campionato in una serie maggiore e più affascinante. Chiediamo però ai nostri tifosi di supportare la squadra sempre, non solo nei momenti belli; qualche nostro calciatore quest’anno ha subito qualche fischio di troppo e alla fine non è riuscito a mettere in campo il proprio talento. Non pretendiamo quindi diecimila persone sugli spalti, ci accontentiamo di mille tifosi veri della Pro».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2013
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