A Creva il corridoio dei pesci più alto d’Europa

Fra il Tresa e l'invaso artificiale il passaggio ittico altro 23 metri che garantirà la biodiversità. Maroni: "Un'opera spettacolare"

creva diga maroni"La riapertura del passaggio per pesci più alto d’Europa rappresenta una nuova eccellenza per la Lombardia. Si tratta di un’opera spettacolare, anche da un punto di vista ingegneristico, ma, soprattutto, di un’opera importante per le finalità che garantisce, quella dell’equilibrio
dell’ambiente ittico e della biodiversità assicurata grazie a questo passaggio dei pesci. Io, oggi, sono qui per testimoniare l’interesse della Regione Lombardia per iniziative come queste,
perché la Lombardia sul proprio territorio ha dieci laghi e il 75 per cento di acqua dolce dell’intera Italia è concentrato sul nostro territorio". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia nel corso della cerimonia dell’inaugurazione del passaggio artificiale per la rotta migratoria per pesci più in alto d’Europa (23 metri) sulla Diga di Creva, attraverso il fiume Tresa. Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Luino Andrea Pellicini.

inaugurazione creva pesciUN PASSAGGIO PER ASSICURARE LA BIODIVERSITÀ – "Questo passaggio – ha fatto notare il governatore lombardo – rappresenta un aspetto importante per la tutela dell’ambiente, ma non solo: qui abbiamo decine di migliaia di pescatori e ammonta a 10 tonnellate l’anno il pesce pescato in Lombardia, un elemento rilevante anche da un punto di vista economico. Ma ovviamente l’aspetto più importante di quest’opera è garantire la libera circolazione dei pesci dall’Italia e dalla Svizzera e, quindi, la biodiversità ittica".

FONDAMENTALE LA PARTNERSHIP TRA PUBBLICO E PRIVATO  "Anche quest’opera, come altre qui in Lombardia, – ha ricordato il presidente – è stata realizzata grazie al contributo di partner pubblici e privati, ovvero Regione Lombardia, Ministero
dell’Ambiente, Provincia di Varese, Fondo Europeo Pesca, Canton Ticino, Enel Produzione S.p.A. e Fondazione Cariplo, che ha messo il 37 per cento delle risorse, a dimostrazione che le
partnership tra pubblico e privato e tra territori confinanti possono davvero portare un valore aggiunto ai nostri territori.
Questa è un’altra conferma di come questa grande collaborazione porti davvero alla realizzazioni di progetti veri, concreti e utili come questo".

IL PASSAGGIO ARTIFICIALE SULLA DIGA DI CREVA – Il passaggio costruito sulla diga di Creva è di altezza pari a 23 metri. Il progetto è il risultato della collaborazione tecnica e
finanziaria di diversi soggetti istituzionali, con un costo complessivo pari a 1,2 milioni di euro, suddiviso tra i seguenti operatori: Fondazione Cariplo (37 per cento), Provincia di Varese (13 per cento), UE Fondo Europeo Pesca (13 per cento), Canton Ticino (12 per cento), Enel Produzione S.p.A. (12 per cento), Stato (10 per cento), Regione Lombardia (3 per cento).
Nello specifico, si tratta di un passaggio per pesci costruito come sistema di risalita a bacini successivi, tale da consentire la risalita e la discesa verso valle. Il passaggio, complessivamente composto da 71 bacini, si sviluppa per 210 metri, con un pendenza media del 10 per cento. L’obiettivo ultimo della realizzazione del passaggio è consentire il ripristino della naturale percorribilità del fiume Tresa, assicurando, così, il libero movimento dei pesci migratori, nonché la loro conservazione e riproduzione.

UN CORRIDOIO FLUVIALE TRA IL CERESIO E L’OCEANO ATLANTICO – La realizzazione del passaggio per la fauna ittica, oltre ad aprire un importantissimo corridoio tra il Lago di Lugano e il Lago Maggiore (il fiume Tresa, infatti, scorre sia sul territorio italiano sia su quello elvetico, ndr), si inserisce nel più ampio progetto Life.Con.Flu.Po., che riaprirà definitivamente il corridoio fluviale Ceresio-Tresa-Verbano-Ticino-Po-mare Adriatico-Oceano Atlantico. Il passaggio è infatti dotato di una cabina di monitoraggio, fondamentale per poter verificare il successo dell’opera e ottenere dati da mettere in rete con quelli delle altre cabine poste sul corridoio ecologico (rispettivamente sul Tresa, sul Ticino e sul Po).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Maggio 2014
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