Addio al ponte delle concerie, sarà demolito
In via Dalmazia il 2 agosto il comune ha ordinato la demolizione di un pezzo di storia industriale della Valle Olona, perché è pericolante. Qualche cittadino però non è d'accordo
Se ne va un piccolo pezzo di storia industriale della città, anche se ormai lo potremmo definire di “archeologia industriale”. Il ponte di via Dalmazia, che collegava due concerie, sarà demolito il 2 agosto.
L’ordinanza arriva dal settore urbanistica del comune di Varese ed è stata emessa perché il ponticello viene ritenuto pericolante. Secondo il comune non vi sono vincoli della soprintendenza e dunque si può buttare giù.
In quella zona il futuro pgt prevederà una delle aree dove si potrà costruire.
CADUTA SASSI
Già negli anni scorsi, gli edifici della ex conceria Cornelia hanno evidenziato una perdita di materiali e l’incolumità per pedoni e automobilisti non sarebbe garantita. I lavori inizieranno alle 8 e 30 di mattina e saranno eseguiti dalla Edil Rossi di Milano, la ditta che è stata incaricata dai proprietari dell’immobile. L’incrocio sarà sottoposto a un restringimento di carreggiata, ma indicazioni viabilistiche a parte, c’è da dire che quel ponticello era un vero piccolo monumento al lavoro operaio delle concerie varesine. Una specialità manifatturiera nata sul fiume Olona, insieme alle cartiere, a cavallo tra otto e novecento. Erano industriali di quelle concerie, ad esempio, i Cattaneo, la famiglia industriale che insieme ai Trolli era socia del Calzaturificio di Varese e che da quelle manifatture traeva le tomaie per le scarpe di lusso. Non solo: la storia operaia di Varese e dei suoi quartieri come Valle Olona, Belforte e
La Conceria Cornelia di Varese sorse dove originariamente era posizionato il cosiddetto “Mulino Abbazia”, datato 1772: cambiò nome e divenne manifattura nel 1901. Fu inglobato nella Conceria Varesina nel 1907. Nel 1930 lo stabile ospitò la Conceria Cornelia che si trasferì in altra sede nel 1950. Il corridoio-passatoia è posto al secondo piano della fabbrica.
TUTELA STORICA
Non tutti sono però convinti che si debba demolire quel ponticello, e gli esperti di storia industriale
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