Alla faccia dei Maya

In questi giorni stiamo ricevento tanti regali. Uno ci ha lasciato a bocca aperta. Due giorni fa ci ha telefonato Filippo De Santis, il direttore del teatro di Varese, dicendoci che Enrico Bertolino avrebbe avuto piacere di partecipare a Glocalnews. 
Lo farà durante la festa di giovedì 15 novembre alle ore 21 alla sala Napoleonica di Villa Ponti in Piazza Litta.
Le indicazioni per la serata

Ci era già successo con Davide Van de Sfroos, ma mai più potevamo immaginare una simile proposta. Abbiamo titolato la serata della nostra festa, per i 15 anni di Varesenews, "Viva tutti". Era nato dal parafrasare il libro di Franco Bolelli e Lorenzo Jovanotti, "Viva tutto". Meglio non potevamo scegliere. L’autore era e resta il protagonista dell’incontro, ma a lui via via si sono aggiunti protagonisti del lavoro sulla Rete. Enrico Bertolino è tra questi e con lui ragioniamo su come sia cambiato il mondo ai tempi di Internet.
"Nato a Milano nel 1960. – Come si legge sul suo sito internet – Università L. Bocconi: corso di aggiornamento e qualificazione in discipline turistiche. Ha iniziato la sua attività nel settore bancario, nella divisione Coordinamento Risorse, Marketing e Sviluppo Prodotti Finanziari in Italia e a Londra (Standard Chartered Bank, Hong Kong Bank)".
Sembrerebbe quasi uno scherzo, ma invece la storia di Bertolino inizia proprio così. Si capisce allora il perché di tanto interesse per la tecnologia e la Rete.
«Quando dieci anni fa lavoravo come formatore, avevo due possibilità: andare negli Stati Uniti, o utilizzare Internet per cercare tutte le informazioni utili. Come consulente per Ibm e Cisco non potevo certo non conoscere questi mondi».  
E per la tua attività di spettacolo?
«Ancora di più, perché oggi molto passa dalla Rete e dai social network. Quando hai un’idea, una battuta e la posti su Facebook, subito si scatenano commenti. E se te la copiano, vuol dire che era buona. Tutti noi citiamo Kennedy, e non per questo paghiamo i diritti alla Siae. Internet permette tante altre cose, tra cui promuovere gli spettacoli. Una volta chi era interessato doveva leggere i manifesti o i libretti per conoscere. Poi doveva andare in teatro o in altri luoghi per acquistare il biglietto, magari facendosi anche le code. Oggi si può fare tutto tranquillamente da casa».
Che altro uso ne fai della rete?
«Mi informo. Come tanti continuo a leggere anche i giornali di carta, ma una fonte insostituibile è proprio l’online. Puoi avere qualsiasi informazione a qualsiasi ora o luogo del mondo. Per chi fa spettacoli legati all’attualità è davvero fondamentale».
Un po’ come quello che proponi a Varese per Capodanno?
«Si, una proposta che avrà al centro proprio temi di attualità. Ci stiamo lavorando da tanto e continuiamo perché è uno spettacolo in continua evoluzione, a partire dal titolo».
Cioè?
«Ci stiamo pensando, ma dovrebbe essere qualcosa del tipo "Alla faccia dei Maya".  Alla fine, a forza di aver sempre paura, finiremo quasi per pensare che dopo tutto era meglio se si compiva davvero la profezia dell’antico popolo. Insomma, un po’ come per i dinosauri. Lavoriamo molto sui temi e i personaggi. Devo tagliare un po’ perché altrimenti iniziamo il 31 e finiamo per l’Epifania. Mica si può… perché fuori ci aspetta lo zampone».
Grazie a Enrico Bertolino che con il suo programma Wikitaly tutti i martedì alle 23.30 affronta proprio temi del costume del nostro Belpaese.