Arcisate-Stabio, i sindaci: “Non ne possiamo più”

La notizia dello stop ai lavori e l'avvio di una nuova gara d’appalto arriva in un territorio martoriato dal cantiere e sospeso nell'incertezza dovuta alla mancanza di chiarezza

La notizia della risoluzione del contratto sul cantiere dell’Arcisate-Stabio è arrivata ai sindaci del territorio solo attraverso la stampa. Non ci sono state comunicazioni ufficiali da parte delle Ferrovie e nemmeno da istituzioni superiori e questo, se possibile, aggrava l’esasperazione del territorio squarciato dal cantiere della ferrovia.
Così, dopo le speranze riaccese dall’ultimo via libera giunto dal CIPE, il sogno di vedere concluso a breve il cantiere si è interrotto bruscamente con la comunicazione di RFI: stop ai lavori e avvio di una nuova gara d’appalto per affidare l’opera ad una diversa impresa costruttrice.

Nelle stesse ore nelle quali veniva diffuso il comunicato che ne dava notizia il presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi, nonché sindaco di Cantello anch’esso coinvolto dai lavori di scavo, si trovava proprio nella sede del Ministero dei Trasporti per un tavolo tecnico su Malpensa. A margine ha parlato con il Ministro Maurizio Lupi per ottenere l’incontro che era stato promesso ai sindaci della Valceresio. La data fissata sarebbe quelle dell’11 dicembre ma quell’incontro serviva per discutere degli sviluppi del cantiere e in quel momento era già stato deciso lo stop.
«Io sono amareggiato e arrabbiato – spiega il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin -. Ero in attesa di una convocazione del ministro per un tavolo di discussione e, invece, scopro che quel tavolo ha già deciso bloccare il cantiere e risolvere il contratto. Per noi la decisione è inaccettabile perché la situazione che determina è il blocco totale dei lavori da 6 mesi a un anno più il tempo necessario per terminare l’opera». Dello stesso parere anche il sindaco della vicina Arcisate Angelo Pierobon, ancora più martoriata dagli scavi del cantiere: «non spetta a un sindaco entrare nel merito di un contratto di questo tipo perché non ho elementi per giudicarlo e chi lo ha fatto si prenderà le sue responsabilità ma un minimo di correttezza e di stile vorrebbe che si facesse almeno una telefonata a chi rappresenta il territorio per poter informare i cittadini».
«In questo momento abbiamo assoluto bisogno di dire qualcosa di concreto ai cittadini – spiega il presidente Vincenzi – la situazione sta diventando incandescente e abbiamo bisogno di chiarezza estrema e certezza sui tempi».
«Qui c’è qualcuno che ha sbagliato e non spetta a me dire di chi si tratta – prosegue il ragionamento il sindaco Cavallin -: ma io mi schiero dalla parte dei cittadini nel dire che questi errori non li devono pagare i contribuenti italiani e i cittadini della Valceresio. Se fino a ieri io avevo ancora la speranza di una soluzione, oggi mi viene da pensare che chi dice che in Italia le cose non funzionano ha ragione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2014
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