Arcisate – Stabio, Legambiente invita a restituire le tessere di partito

L'associazione ambientalista propone alle amministrazioni comunali di rivolgersi alla Procura della Repubblica e ai politici coinvolti di restituire le tessere dei rispettivi partiti

Arcisate – Stabio ancora in stallo, dopo i sindaci, anche Legambiente scende in campo e propone una forma di protesta apartitica, ma di un certo impatto. L’associazione ambientalista, a firma del presidente del circolo della Valceresio Sergio Franzosi, ha scritto agli amministratori e alle segreterie di partito per proporre una nuova forma di mobilitazione.

«Le amministrazioni locali intervengano in senso tutorio nei confronti dei propri cittadini, soggetti nei confronti dei quali esse stesse sono costituzionalmente chiamate a tutelare gli interessi pubblici, per presunto disastro ambientale al quale sono susseguiti presunti danni alla cittadinanza – scrive Franzosi -. Le invitiamo quindi ad attivare una denuncia alla Procura della Repubblica. Ma non solo. Invitiamo i politici locali non a rinunciare agli ideali o di dare le dimissioni, ma a rinunciare e disdettare le tessere di iscrizione a qualsivoglia gruppo politico fino a che i lavori della ferrovia non siano concretamente stati portati a termine. Lo chiediamo esplicitamente anche ai segretari dei partiti di valle. Le amministrazioni della Valceresio hanno esercitato un ruolo marginale con competenze limitate nelle decisioni relative alle procedure in atto. Le loro responsabilità sono quindi minime o nulle. Ma i gruppi politici ai quali molti di loro appartengono, qualunque sia la sigla che li identifica, sono la base che sostiene il vertice della piramide. Se il Ministero fa orecchie da mercante occorre una provocazione importante. Non dimentichiamo che abbiamo una seconda opera, la Tangenziale che procede sulla falsa riga della prima con rinvii e ritardi che riteniamo inaccettabili. Ogni altra iniziativa di quelle accennate nella recente manifestazione di domenica 19 ottobre sarà utile, ma lo sarà anche ogni idea di concreta azione ulteriore, lecita e legale. Ci attendiamo una celere risposta. I nostri paesi ed il nostro ambiente sono stati violentati e l’attuale situazione ambientale è sotto gli occhi di tutti: una gran fetta di valle distrutta! È ora di dire basta».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2014
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