Quando i lettori diventano reporter

Grande interesse domenica sera per l'incontro con Luca Conti e i creatori di YouReporter, per parlare del rapporto tra Internet, giornalismo e persone

Giornali e comunità on-line. Quale rapporto devono intraprendere i giornalisti con i social network che raccolgono dati personali, come FaceBook o MySpace? E come possono entrare in contatto con quei cittadini che, invece, provano a raccontare attivamente la loro realtà sul web, nel desiderio di emergere e valorizzare il loro "mondo reale" su media più grandi ma generalisti?

Di questo si è parlato domenica sera ad Anche Io, con tre esperti di tecnologia che proprio in questo campo studiano e sperimentano ogni giorno. Da una parte Luca Conti, (nella foto qui a fianco) uno dei blogger più famosi d’Italia che proprio di social network scrive sull’inserto del Sole 24Ore, Nova. Dall’altra Stefano De Nicolo e Alessandro Coscia, due ventenni di Milano che, con il loro YouReporter, hanno dato la possibilità a tutti di inviare alle testate giornalistiche d’Italia più celebri i loro video, trasformandosi in veri reporter.

Che il giornalismo partecipativo, cioè la volontà di raccontare la realtà "dal basso" e non solo come professione, in Italia esista già ce lo dicono proprio De Nicolo e Coscia: «Sono moltissimi i video che riceviamo ogni giorno, un successo per noi inaspettato. Proprio in queste ore, ad esempio, abbiamo ricevuto diversi video sugli scontri in occasione dell’apertura di Cuore Nero, a Milano».

Gli utenti che raccontano la loro realtà locale, però, non sembrano interessati solo alle hard news, le notizie di cronaca che i media tradizionali valorizzano per logiche d’ascolto, ma anche alla valorizzazione di aspetti culturali, positivi, di eccellenze della loro realtà. Intanto, parallelamente, cresce l’attenzione dei grandi canali del web su questo tipo di contenuti «È la teoria della coda lunga», spiega Luca Conti, «Con i media digitali l’unione dei mercati di nicchia, quindi anche delle informazioni delle piccole realtà locale generate spesso dagli utenti, è più interessante rispetto ai prodotti egemoni, quelli che chiameremmo best-seller».

Come la logica di Internet e della partecipazione richiederebbe, fortunatamente, l’incontro che ha chiuso Anche Io ha accesso l’attenzione degli spettatori, intervenuti con domande e curiosità. Molto l’interesse nei confronti dei meccanismi di YouReporter e della partecipazione in generale, dalla richiesta di garanzie sulla veridicità dei contenuti che si trovano sul web, ai dubbi rispetto alla qualità del rapporto tra giornalisti e utenti attivi. Alla fine la risposta più immediata ad ogni domanda è arrivata da Conti: «Per Internet, come per gli altri media, serve un’educazione fin da piccoli: bisogna imparare ad usare la rete, a creare e trovare contenuti di qualità: una volta capito questo, se ne riconoscerà il potenziale innovativo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2008
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