Carioni: “Ma quali cene elettorali e comitati d’affari…”

L'assessore di Somma tirato in ballo per alcuni incontri sospetti, spiega la sua versione dei fatti

E’ un giorno movimentato per Massimiliano Carioni, l’assessore all’urbanistica di Somma Lombardo e il politico scelto come capogruppo in consiglio provinciale per il Pdl. Su Corriere della Sera e la Stampa si dà conto di una inchiesta in cui la polizia sta intercettando lui e altre persone. Secondo le ricostruzioni, Giovanni Cinque, 55 anni, un uomo descritto dagli articoli pubblicati dai due quotidiani vicino a una cosca calabrese, gli avrebbe portato voti e organizzato cene elettorali durante le ultime elezioni provinciali.

Massimiliano Carioni nega tutto. E la vicenda, con tanto di fuga di notizie, si tinge di un giallo intenso di cui vi diamo conto


“Non è vero che Giovanni Cinque è  l’uomo che ha organizzato la mia campagna elettorale – spiega Carioni
io l’ho conosciuto a un incontro elettorale. Me lo ha presentato Paolo Galli, il presidente dell’Aler, e mi ha detto che era un sostenitore del Pdl, tutto qua. Poi l’ho visto in qualche occasione, ma è falso che abbia organizzato una cena per festeggiare la mia elezione in consiglio provinciale”.

Non ha ricevuto contributi dal signor Giovanni Cinque per la campagna elettorale?

“No”.

Non le ha organizzato una cena elettorale?

“No, assolutamente. Io ho incontrato tante persone, come spesso accade, e un paio di volte c’era anche lui”.

Le ha promesso di portarle i voti delle comunità calabresi?

“No, non mi è stato promesso niente, ha solo detto di essere un sostenitore”.

Lei ha mai avuto pressioni per appalti a Somma, dove è assessore?

“No, non ho ricevuto pressioni nè tentativi di avvicinamento da persone sospette, e vorrei dire con chiarezza che io faccio politica in modo trasparente. Se mi hanno ascoltato e intercettato, ben venga, avranno verificato che non ho nulla da nascondere. E poi non capisco cosa c’entri io, con gli appalti dell’Expo”.


Quanto al numero uno dell’Aler  Paolo Galli, Varesenews lo ha contattato e gli ha chiesto se la ricostruzione sia corretta.
Galli, collega di partito di Carioni, spiega che lui e Cinque, come tutti i militanti di partito, hanno semplicemente fatto la campagna elettorale dove c’era bisogno. E difende Giovanni Cinque, che non sarebbe affatto legato a interessi criminali,. “Abbiamo partecipato alle iniziative del partito, tutto qua – spiega il presidente provinciale dell’Aler – Gianni Cinque è un nostro sostenitore e il quadro che esce dai giornali, non posso credere sia vero».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Settembre 2008
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