Torna il maresciallo-regista con un film sul bullismo e la fede

La pellicola amatoriale di Christian Parafioriti verrà proiettata nella palestra comunale il prossimo 4 ottobre

“Il migliore“ è il titolo del lungometraggio diretto da Cristiano Parafioriti, maresciallo della Guardia di finanza e regista dilettante e già autore in passato di altri film quali “Inferno dalla Divina Commedia” (2004)- “Quid est veritas?” “Nonno Tobia e la leggenda del Santo Natale” (2005), opere amatoriali che hanno comunque avuto il plauso dei quotidiani locali e nazionali. La prima dell’ultima fatica  avverrà presso la Palestra Comunale di Lavena Ponte Tresa  il 4 ottobre alle ore 21.00. La serata della proiezione avrà come scopo la raccolta di fondi per l’AIRC per la ricerca sul cancro. Gli enti patrocinanti dell’iniziativa sono la Provincia di Varese, il Comune di Lavena Ponte Tresa (VA) e la Comunità montana della Valganna e della Valmarchirolo . La scelta dei campi di ripresa scenica ha infatti interessato molti paesaggi e luoghi della zonache per la loro particolare bellezza ben si prestavano al soggetto trattato ( Gallerie e stretto di  Lavena,   LungoTresa di Cremenaga, Centro storico di Lavena e Ponte Tresa, Lago Ceresio). Nel gennaio 2004, inoltre, per la prima di “Inferno” Raitre Regionale Lombardia ha mandato in onda un pregevole servizio di Antonello Marzio nella rubrica contenente le maggiori iniziative settimanali della Regione.


IL REGISTA. Cristiano Parafioriti è un maresciallo della guardia di Finanza in servizio presso la Compagnia di Ponte Tresa.
Trentenne, laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Bologna e in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione presso l’Università di Torino ed ha frequentato il Conservatorio Musicale “Arcangelo Corelli” di Messina nella classe d’oboe. Ha partecipato a diverse rassegne letterarie quali il premio di poesia “Attilio Tabaglio, il premio di narrativa “Città di Savona” , il Premio letterario “Città di Capannori”ed il premio di poesia “Ponte Magico”. Nel 2004 ha partecipato al “Gran Premio d’Autore” dove la commissione ne ha segnalato il nominativo al Centro Internazionale di Poesia e, nello stesso anno, la poesia “Il Rivo Mio” è stata premiata al Concorso Internazionale “Olympia” Città di Montegrotto Terme come “Opera Segnalata dalla Giuria” e pubblicata nella antologia letteraria del premio collana “le Schegge d’oro” edito da Montedit. Nel periodo febbraio 2003 novembre 2004 ha promosso, diretto ed organizzato la realizzazione di un lungometraggio della prima cantica della Divina Commedia dal titolo “Inferno” coinvolgendo attori e collaboratori dilettanti di Lavena Ponte Tresa. Il filmato ha riscosso il plauso dei principali enti nazionali di interesse dantesco ed ha meritato lodevoli  recensioni da organi di stampa locali e nazionali ed ha ottenuto la realizzazione di un servizio speciale da parte del settimanale regionale di Rai Tre andato in onda l’8 gennaio 2004. Nel dicembre  2005  ha diretto ed organizzato un lungometraggio intitolato “Nonno Tobia  e La Leggenda del Santo Natale” una storia apocrifa sulla Natività di Gesù . Come per le precedenti occasioni i filmato ha riscosso il plauso dei principali organi di stampa locali e nazionali.

TRAMA. L’opera cinematografica esterna alcune fra le problematiche più presenti nelle giovani generazioni  odierne ( 2006)  quali l’amicizia, l’amore, il bullismo  ed il difficile rapporto con la fede ; l’amore e la carità umana sono infatti la spina dorsale del racconto , tutto incentrato nel titanico scontro interiore di un giovane (Andrea, il protagonista) combattuto tra una realtà indifferente a Dio ed il suo animo nobile sensibile alle parole del Nuovo testamento scoperte casualmente durante la preparazione al sacramento della Confermazione. Ma a farla da padrona è di certo la storia di “Pepi” coetaneo di Andrea e dei suoi amici a cui il destino ha riservato una vicenda umana e familiare drammatica. Figlio di un pastore rozzo e alcolizzato, Pepi  vive quotidianamente schiacciato tra i soprusi del padre e gli scherni dei suoi coetanei che, anziché aiutarlo, lo sbeffeggiano e lo umiliano in ripetute occasioni. Qui entra in gioco Andrea, già trafitto dalle parole dell’inno alla carità di Paolo, che lo spingono a ergersi a “..difensore degli oppressi” come gli rinfaccerà Ennio, suo amico nemico “ in più di una occasione. Andrea vincerà la sua sfida diventando amico di Pepi che, avendo perso il padre, crescerà in fretta e si fortificherà nella fede e nel cuore sempre di più. 

Mentre Andrea coltiva nel cuore un crescente amore verso Sofia che si concretizza la notte in cui l’Italia diviene campione del mondo per la quarta volta (9.7.2006), ecco che nella trama del film giunge un finale inaspettato e sorprendente. Pepi, nel suo girovagare per i boschi alla ricerca di un buon pascolo, rinviene agonizzante Silvio , padre di Ennio  (il suo più crudele persecutore) colpito da infarto ma ancora in vita. Le parole di S.Paolo (la carità non tiene conto del male ricevuto…) e l’esempio di Andrea che per lui ha litigato con molti dei suoi amici inducono Pepi a prendere la decisione migliore, con un grande sforzo fisico e morale si carica l’uomo sulle spalle e lo porta in salvo. Il gesto eroico dello” sfigato” investirà in pieno i ragazzi del gruppo e le loro convinzioni.

 

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Pubblicato il 29 Settembre 2008
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