Magic Star, Cugnasco patteggia 40 mesi per truffa

I capi della centrale dei cartomanti accettano la tesi della procura. Fallita la Star Media, creditori in fila

I maghi della Magic Star evitano il processo, rinunciano a difendersi in aula e accettano i patteggiamenti di condanne proposti dalla procura della repubblica, che ha condotto contro di loro una indagine lunga due anni e mezzo. Il risultato è da ko, e in tempi record: chiusa la centrale dei maghi, chiusa la loro televisione “Varese Sat”, fallita la Star</personname /> media (che era la vera azienda dietro il marchio Magic star). Mentre sono state dissequestrate le attrezzature e revocata la richiesta di confisca dei beni, ma serviranno per pagare in qualche modo i creditori che da tempo bussano alle porte.

 

La vicenda strettamente penale, per ora, finisce per 5 indagati: Enzo Cugnasco, 46 anni, il vero capo della Magic Star, dovrà scontare 40 mesi (3 anni e 4 mesi) di carcere e 1000 euro di multa per reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla truffa. Graziella Panella, la convivente (la faccia che sui bus di Varese recitava lo slogan “La cartomanzia siamo noi”) dovrà scontare 3 anni di carcere e 500 euro di multa. Il dispositivo rimanda l’applicazione dell’indulto in fase di esecuzione della sentenza, ma i due imputati con tutta probabilità non andranno in galera. Una parte della pena è infatti coperta da indulto, mentre per la parte mancante potranno probabilmente avere lo sconto dalla carcerazione preventiva subita nell’estate del 2007.

Mario Faccini, amministratore unico della Star Media, ha patteggiato 1 anno di carcere per associazione per delinquere e tentata estorsione, e 300 euro di multa. La procura lo aveva indicato come prestanome di Cugnasco, attribuendogli la paternità di alcune telefonate ai poveri clienti della Magic Star, per riscuotere i crediti dei consulti telefonici;  crediti che non erano legalmente esigibili ma che i cartomanti cercavano di portare a casa facendo pressioni sui proprio clienti.

 

La cartomante Elisabetta Terzi, invece, ha patteggiato una condanna 11 mesi di carcere e 100 euro di multa. Per lei, la condanna patteggiata riguarda il reato di truffa, aggravata dal pericolo immaginario, per i riti personalizzati che venivano propinati ai clienti, per guarirli da chissà quali malefici. 1 anno anche per Francesca Garisto, telefonista del recupero crediti, per tentata estorsione.

 

A margine di questi patteggiamenti di pene, da cui emerge una piena conferma di tutte le accuse della procura, rimangono da giudicare due indagati. L’ex avvocato Eugenio Bronzi, considerato dai pm responsabile dell’indebito recupero crediti, è l’unico indagato ad aver scelto come strategia difensiva il processo in dibattimento, e nella prossima affronterà la richiesta di rinvio a giudizio. E infine Nilo Bertolotti, un carabiniere accusato di avere avvisato la Panella</personname /> di una denuncia a carico, e che è stato condannato a 6 mesi di carcere con il rito abbreviato, per rivelazione di segreti d’ufficio (pena sospesa e non menzione) . Sarà l’arma a decidere se potrà continuare a fare il carabiniere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2008
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