Tettamanzi incontra i politici locali. E la Lega protesta
L'arcivescovo verrà a Varese per parlare di come "leggere" la crisi non solo in chiave economica. Ma ci sarà un fuori programma
L’arcivescovo Dionigi Tettamanzi questa sera, giovedì 15 gennaio, incontrerà politici, amministratori locali e volontari varesini. Un appuntamento che si ripete da qualche anno e che toccherà altre città: Monza, Lecco e Milano.
Il tema della riflessione questa volta sarà la “sobrietà dimenticata”, un invito agli amministratori a leggere la crisi in maniera diversa più ampia e generale rispetto al solo punto di vista economico. Una crisi che è anche morale e che tocca i legami con il prossimo, la solidarietà. L’invito di Tettamanzi sarà quello di fare della sobrietà uno stile di vita, e di rimettere al centro l’individuo costruendo legami nuovi e forti nel mondo del lavoro, nella famiglia e nell’ambito delle associazioni che operano sul territorio.
La visita di Tettamanzi vedrà però un “fuori programma”. La Lega ha organizzato un presidio per “esprimere il proprio dissenso rispetto all’atteggiamento di succube accondiscendenza (quando non di attivo collaborazionismo) manifestato dal cardinale nei confronti dell’espansione islamica nella diocesi di Milano. Tutti sono invitati a partecipare – scrive il segretario cittadino della Lega Nord, Fabio Binelli, – per chiedere la difesa dei nostri valori e della nostra tradizione cristiana”.
Il riferimento è all’episodio accaduto i primi giorni di gennaio quando gli islamici si sono trovati sul piazzale davanti al Duomo per pregare. Nessun intervento dell’arcivescovo Tettamanzi e da più parti si è alzato un grido di allarme: attenzione, a Milano si è consumata la sfida di un simbolo del cattolicesimo italiano, cosa ci si deve aspettare ora?
Per questa ragione la Lega ha deciso di inscenare una protesta pubblica questa sera.
Il sindaco di Varese Attilio Fontana non parteciperà all’incontro con l’arcivescovo: sarà a Milano per firmare l’accordo con A2A, la nuova società in cui è confluita Aspem, ma si dice d’accordo sull’iniziativa di Binelli: “In tutta franchezza mi aspettavo che l’arcivescovo Tettamanzi dicesse qualcosa, intervenisse e ci rassicurasse. L’episodio di piazza Duomo è grave e preoccupante ma è ancora più preoccupante che l’arcivescovo sia rimasto in silenzio. Io, da buon cattolico, avrei voluto un intervento deciso. D’accordo che Gesù diceva di porgere l’altra guancia ma a volte occorre avere l’orgoglio di difendere la propria identità. Mi piacerebbe sapere – continua Fontana – che cosa accadrebbe se organizzassimo con monsignor Donnini un pullman di fedeli varesini per andare a pregare davanti alla Mecca.
Certo, mi auguro anche che il presidio si svolga nel massimo rispetto della carica ecclesiastica, in caso contrario mi dissocio sin d’ora”.
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