“Così ho pescato il Perca più grande del Mondo”

Una sandra di 14 chilogrammi e 100 portato a riva al Gaggetto. “Mai visto un animale del genere”

C’è una premessa da fare in questa storia: i pescatori la raccontano sempre più grossa di com’è. Detto questo, però, è impossibile non restare a bocca spalancata per via del “mostro” portato fuori dall’acqua da Davide Vitali (nella foto), pescatore di Brenta che a Laveno Mombello è riuscito a vincere la battaglia con un lucioperca di oltre quattordici chili. «Quattordicimila e 100 grammi, per l’esattezza – dice soddisfatto Davide, con la casa assediata dagli amici pescatori che festeggiano con lui la preda – non finisco di ridere da stanotte, da quando con un amico ho pesato la bestia». Ma come ha fatto a prenderla? «Ho usato come esca un pesce vivo, un gardon di 3 etti e mezzo – ha raccontato – e come attrezzatura ho scelto una canna da pesce siluro». Roba da caccia grossa, insomma. Ma è mai possibile che nel Verbano esistano pesci così? «Al Gaggetto (si tratta di una località di Laveno Mombello nei pressi della foce del fiume Boesio, a poca distanza dalla stazione delle Ferrovie Nord nda) si pesca molto questo tipo di pesce e in questi giorni mi avevano detto che un grosso perca si aggirava sotto riva. Così mi sono messo a dargli la caccia e attorno alle 14 di ieri, 27 gennaio, l’ho pescato. Non avevo capito con l’esattezza quale potesse essere il peso del perca: una volta agganciato diverse persone sono venute a vedere cosa stava succedendo. Poi in mezzora di tiro alla fune sono riuscito a vincere: è un pesce che si stanca presto».
Amici pescatori in sottofondo gli dicono che è stato battuto il record del mondo. Sarà vero? E soprattutto: si rivolgerà al Guinnes per registrare la pescata record? «Macchè Guinness – conclude Vitali – il pesce non c’è già più: l’ho già filettato e stasera ci mangiamo in sei, cucinato in tanti modi: burro e salvia, con risotto, in umido…e domani sera altri sei amici sono miei ospiti, sempre grazie al perca che ho tenuto in braccio».
In un attimo la notizia ha fatto il giro di tutto il lungolago di Laveno.
Dice wikipedia che "il pesce è originario dell’Europa centrosettentrionale e di quella orientale (Svezia, Finlandia, Germania, Polonia ed ex URSS) nonché dell’Asia occidentale ed è stato introdotto in molti paesi europei agli inizi del XIX secolo, con notevoli conseguenze ambientali. In Italia fu introdotto tra il 1902 e il 1908 nei laghi di Comabbio e Pusiano ed in seguito in tutto il nord Italia, ma oggi sembra sia diffuso solamente in alcuni laghi (Lugano, Comabbio, Maggiore, Corbara, da cui si è poi diffuso nell’intero corso del Tevere fino alla città di Roma), e lungo il corso del fiume Chienti. Una buona popolazione è presente anche nel fiume Po, con esemplari che raggiungono e superano anche i 10 kg di peso".

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Pubblicato il 28 Gennaio 2009
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