Chiedeva mazzette per velocizzare le pratiche
Arrestato un operatore tributario. Dal 1999 pretendeva illegalmente pagamento di documenti, intascandone i proventi. Avvisi di garanzia per altri 8 dipendenti
Era conosciuto con il nome di "Doppio binario". Consisteva nella duplice modalità di ottenere le pratiche dall’Agenzia territoriale delle entrare, l’ ex catasto. Ma tale duplice modalità aveva qualche "problemino" di legalità. I carabinieri hanno, così, iniziato ad indagare sul canale veloce, quello che permetteva di ottenere la pratica richiesta entro pochi giorni dietro pagamento di qualche decina di euro.
Che qualcosa non quadrasse lo aveva capito un privato cittadino che era stato costretto a pagare 35 euro per un documento invece dei 5 previsti dalle note correlate.
I carabinieri, su esplicita denuncia, avevano iniziato ad indagare. Questa mattina, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Francesco Paganini, hanno arrestato un operatore tributario, B.L. classe ’57, il cervello dell’attività di frode che ha mietuto decine di vittime, tra cittadini privati e professionisti.
Il meccanismo era molto semplice: l’utente, che già doveva penare per raggiungere lo sportello dell’agenzia, si vedeva fare un discorso molto articolato e pieno di citazioni legislative con cui veniva invitato a pagare una specie di "sovratassa" tra i 5 e i 30 euro per ottenere in tempi rapidi il documento richiesto. Qualsiasi cosa fosse richiesto, compresa una semplice fotocopia, il conto era sempre sproporzionato, ma la garanzia dei tempi rapidi assicurata.
Chi non accettava quel sistema, si vedeva rinviare di molti mesi.
Oltre all’arrestato, ci sono altre 8 persone indagate contro cui sono stati emessi avvisi di garanzia. Tra di loro il direttore dell’Agenzia che, pur sapendo, non aveva adottato alcun provvedimento per impedire quell’attività illecita. I reati di cui devono rispondere vanno dalla concussione aggravata, all’abuso di ufficio, alla truffa aggravata, al falso ideologico.
Decine di migliaia di euro, si presume, sono il "bottino" di questa attività avviata almeno al 1999 ma che, probabilmente, risale anche a tempi precedenti.
Tra le persone indagate ci sono il direttore tributario del terzo reparto, il direttore tributario attuale, alcuni funzionari, capit ecnici, assistenti, tutto personale che poi si spartiva il "bottino".
Le indagini sono ancora in corso: i carabinieri stanno vagliando oltre 500.000 pratiche e un milione di ricevute. Sequestrati computer e 35.000 euro, probabile frutto delle frodi.
Lo smantellamento di questo sistema a "doppio binario" potrebbe avere conseguenze positive anche sull’attività dell’ex catasto, nei mesi scorsi posto sotto i riflettori a causa delle lunghissime code che costringevano gli utenti a presentarsi ai cancelli sin dalle primissime ore del mattino: le lentezze burocratiche erano decise a tavolino proprio per promuovere la via facile e veloce ma a pagamento.
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