Sequestrato cantiere, “operai a 15 metri senza protezioni”

Carabinieri in azione in un’area oggetto di lavori per oltre 3 milioni di euro. Denunciate 6 persona. “Rischio imminente per la vita di chi ci lavorava”

Anziché “lavori in corso”, poteva esserci il cartello “pericolo di morte imminente”. Le condizioni di un cantiere ad Angera, sul Lago Maggiore, erano talmente gravi da esporre gli operai a “imminente pericolo di vita per cadute dall’alto da altezze sino ai 12-15 metri di altezza” come si legge nella nota inviata dall’ispettorato del lavoro, entrato in azione giovedì scorso – come anticipato da Varesenews – attorno alle 9.30.  L’attività degli inquirenti – Ispettori del Lavoro in forza alla Direzione Provinciale del Lavoro di Varese, unitamente ai Militari del Nucleo Carabinieri per la tutela del Lavoro – si è avvalsa anche di un’accurata attività di intelligence sul territorio che ha portato alla decisione dell’ispezione lampo. Nel cantiere venivano effettuati lavori in appalto per 3 milioni e 600 mila euro. Si tratta della ristrutturazione di una vecchia fabbrica tessile per realizzare un complesso destinato a spazi commerciali e abitativi.

L’intervento ha permesso di evidenziare gravissime violazioni in materia di sicurezza ed in particolare una situazione di estrema pericolosità per la violazione delle più elementari norme di sicurezza, “tale da esporre a gravi rischi per l’incolumità le maestranze impiegate, costituite da 52 lavoratori in forza a undici aziende, e sostanziatosi con il sequestro preventivo dell’intera area cantiere, autorizzato dalla competente Autorità Giudiziaria”.

Sei in tutto le persone denunciate alla magistratura, di cui quattro datori di lavoro e due professionisti in qualità di “coordinatore per la sicurezza” (per non aver adempiuto agli obblighi minimi previsti dalla normativa in merito all’organizzazione ed efficace predisposizione della sicurezza nel cantiere)  e “preposto di cantiere” per gravi violazioni delle norme in materia di sicurezza di cui al D.Lgs n.81/2008 (T.U. in materia di sicurezza).

Sono state contestate, inoltre, 29 violazioni – tutte di carattere penale – dello stesso Testo Unico.

“E’ stata riscontrata la mancanza, per quanto riguarda i lavoratori, dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, quali ad esempio cinture di sicurezza ed imbraco, caschetto, ecc.. con l’aggravante che i lavoratori stessi si muovevano e lavoravano sui tetti e sulle opere provvisionali (ponteggi metallici) fuori norma, con esposizione dei medesimi ad imminente pericolo di vita per cadute dall’alto da altezze sino ai 12-15 metri di altezza".

"I ponteggi infatti – concludono gli inquirenti – erano stati realizzati senza la necessaria predisposizione dei progetti e delle relazioni di calcolo, indispensabili a garantite la resistenza strutturale dei medesimi, previste dalla legge prima del loro montaggio ed utilizzo. Ulteriore circostanza aggravante della mancata sicurezza dei luoghi di lavoro era causata dalla pessima viabilità di cantiere, impedita dall’accumulo incontrollato di materiale di risulta con diretta incidenza sulle probabilità di infortunio dei 52 lavoratori operanti nel cantiere”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Febbraio 2009
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