Più accoglienza e meno discriminazione: sfilano in duecento

Decine di manifestanti si sono ritrovati in piazza San Vittore per raggiungere in corteo la Prefettura e denunciare il pacchetto sicurezza. Molti gli stranieri presenti

Decine di persone si sono ritrovate questo pomeriggio in piazza san Vittore a Varese. Sferzate da un vento gelido, si sono date appuntamento per ribadire il proprio NO al "pacchetto sicurezza", NO alla discriminazione e a politiche vessatorie, SI all’accoglienza e alla legalità.

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Sotto le bandiere dei tre sindacati confederali e allo stemma delle Acli, tanti cittadini italiani e stranieri hanno sfilato per le vie del centro sino alla sede della Prefettura per Simonetta Vaccari: « Sono in Italia da tredici anni, lavoro e abito a Sesto Calende – commenta Moutradi, cittadino marocchino, sindacalista della Cgil – Esiste una giustizia che lavora per individuare chi sbaglia e per punirlo. Per gli altri non ci devono essere forme di condanna generale. Nella ditta dove lavoro siamo in 350 operai, di diverse nazionalità e siamo tutti perfettamente integrati, grazie ad una politica intelligente della direzione».
Che sia solo un problema politico ne è convinto anche Ahmed, muratore ghanese in Italia da sei anni, con regolare permesso di soggiorno: « Io non ho problemi, né con i vivini di casa, né con i colleghi di lavoro. Vivo in modo tranquillo: il mio unico problema è quello del lavoro. Ho un contratto per sei mesi e poi dovrò cercarne un altro. Intanto la burocrazia è complicata e molto costosa e la vita diventa difficile».

«Le difficoltà sono tante ma non sono pentito di essere arrivato in Italia – commenta Jacques ( sotto), scappato dalla Costa D’Avorio dieci anni fa e approdato a Varese dopo un iniziale approdo in Francia – L’integrazione è tema politico molto caldo: si discrimina in base alle origini  e per ignoranza. Io ho trovato a Varese solidarietà e amici ma mi capita, per esempio al bar,  di vedermi superare da persone bianche che sono arrivate dopo di me…».
Nessun problema di ordine pubblico, nessuna dimostrazione di forza: il corteo è sfilato al suono di fischietti e di slogan verso piazza della Libertà dove sono stati ricevuti dal prefetto Simonetta Vaccari. Un colloquio breve con una delegazione per assicurare il proprio appoggio nella battaglia contro le lentezze burocratiche per evitare che i rinnovi siano consegnati quando sono già in scadenza: « Inviate una richiesta al questore per un incontro. Da parte mia sosterrò la vostra richiesta per l’avvio di un tavolo di confronto. Nessuna paura, poi, davanti alla proposta delle ronde: non saranno improvvisate o con personaggi di dubbia moralità. Porterò direttamente a Roma le vostre istanze».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2009
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