Furto nelle scuole, danni per migliaia di euro

Rubati alcuni computer portatili. Secondo l’amministrazione comunale c’è un problema di sicurezza a livello cittadino: “Negli ultimi mesi si è verificato un numero crescente di reati”

Nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 marzo le scuole elementari e medie del plesso scolastico di Cocquio Trevisago, in località S.Andrea, sono state oggetto di un’effrazione che ha avuto come risultato il furto di alcuni computer e il danneggiamento di numerosi arredi scolastici. Il conteggio dei danni, ancora in corso, potrebbe ammontare a diverse migliaia di euro perché i ladri, penetrati sia nell’edificio delle scuole medie sia in quello delle scuole elementari, hanno forzato numerose porte e quasi tutti gli armadi chiusi delle aule, compresi due armadi blindati, danneggiandoli.
 
Il plesso scolastico di S.Andrea, infatti, è immerso nell’abitato, con le case private a ridosso delle proprie mura di cinta. I ladri non si sono quindi fatti scrupolo di agire indisturbati per parecchio tempo nel bel mezzo dell’abitato. «Negli ultimi mesi a Cocquio si è verificato un numero crescente di reati, non solo furti ed effrazioni, ma anche tentativi di aggressione e di rapina – dichiara il vicesindaco Gianni Castellini, accorso immediatamente sul posto – e nonostante l’aumentato impegno della polizia locale, la popolazione si sente non solo stanca di questi fatti ma anche sempre più insicura. I nostri paesi sono sempre stati abbastanza tranquilli, ma ora nessuno si sente più sicuro nemmeno tra le mura di casa. Sono stato contattato personalmente da diversi cittadini che si sono detti disposti a fare qualcosa per contrastare questo degrado: mi hanno chiesto chiaramente se sia possibile organizzare le ‘famigerate’ ronde per la sicurezza. Questo dimostra che un impegno attivo dei cittadini per la sicurezza non è un capriccio di qualche politico, ma una richiesta che viene dal basso, dai cittadini stessi che si rendono conto che in questo campo le istituzioni non possono fare sempre tutto».
 
Dello stesso tenore Giuseppe Barra, assessore alle opere pubbliche e in quanto tale anche all’edilizia scolastica: «Al di là del materiale trafugato, due computer portatili e qualche spicciolo, spiace soprattutto perché sono state danneggiate strutture al servizio di tutta la comunità, in particolare dei bambini del paese. Questo è indice di una crescente inciviltà e di una barbarie che non risparmia ormai luoghi di utilità pubblica, anche dal modesto valore economico – chissà quale tesoro pensavano di trovare in una scuola – e trasmette ai cittadini la convinzione che nessuno di noi è più al sicuro. Per questo motivo è ora che la si smetta con il falso buonismo e le critiche preconcette alle misure per la sicurezza che si stanno prendendo a livello nazionale e locale; misure oggettivamente più che mai necessarie per dimostrare che né le istituzioni, né i singoli cittadini sono disposti a farsi imporre questo clima di paura e di sopraffazione da parte di bande di delinquenti. Spesso il problema della sicurezza viene confuso, a volte anche ad arte, come un problema di razzismo: qui però non si tratta di mettere al bando il diverso o lo straniero, ma di mettere i delinquenti in condizione di non commettere più questi atti, indipendentemente dal ceto e dalla razza».
 
Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso si è verificata un’altra effrazione a Cocquio Trevisago: ignoti sono penetrati all’interno dell’Oratorio della parrocchia di S.Andrea e alla scuola materna “Tagliabò”, trafugando poche centinaia di euro. «Lasciamo che le indagini delle autorità preposte seguano il loro corso – conclude il Sindaco di Cocquio Mario Ballarin – resta comunque il rammarico che siano stati colpiti luoghi al servizio della comunità e senza particolare rilevanza economica. Evidentemente la criminalità non si fa più scrupolo non solo nell’entrare e uscire dalle case dei cittadini, ma va persino a violare luoghi fino ad ora ritenuti insignificanti ai fini economici, in un crescendo di arroganza e stupidità. Spesso guardando i telegiornali pensiamo che la cosiddetta ‘emergenza sicurezza’ sia un’invenzione o un’esagerazione dei media. Questi fatti dimostrano che è vero il contrario, e che niente e nessuno è più al sicuro. Ma ritengo che sia giusto non considerare questo degrado come inevitabile: le istituzioni faranno la loro parte per non arrendersi alla legge della giungla».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Marzo 2009
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