Il fischio del treno saluta l’ultimo viaggio di Ogliari

Alla stazione un convoglio ha reso omaggio al professore. Poco dopo, durante la cermonia funebre, il figlio Giacomo ha ricordato come nacque il museo dei trasporti

Il fischio del treno, alla stazione di Malnate, ha salutato per l’ultimo viaggio il professor Francesco Ogliari, il creatore del museo dei trasporti, l’avvocato, l’intellettuale malnatese, milanese di adozione, già candidato la nobel, autore di una monumentale Storia dei trasporti e promotore di decine di iniziative sociali e culturali a Milano e Varese. Il carro funebre, prima della cerimonia in chiesa, si è affiancato ai binari, alla stazione, e il locomotore ha lanciato un lungo fischio prolungato, tra la commozione dei più stretti familiari, gli unici ad avere partecipato a questa piccola emozionante cerimonia, dove era presente  ciò che di più caro aveva il professore: i figli, i treni, la sua Malnate.
Poco dopo, alle 15 e 30, la cerimonia, nella chiesa di San Martino, è stata celebrata da tre sacerdoti, guidati da don Francesco Corti. Il feretro è stato salutato dall’applauso di tanti malnatesi, dai figli, dalle autorità. Erano presenti, in prima fila, il sindaco di Malnate, Sandro Damiani, il sindaco di Varese, Attilio Fontana (Ogliari fu tra l’altro presidente dell’Avt), il sindaco di Ranco, Francesco Cerutti.
L’ex assessore Maurizio Ampollini ha pronunciato la prima lettura, dalla Lettera di Paolo ai romani «Se Dio è per noi», e il salmo 142 «Ascoltami signore Dio dei viventi». Un accenno del silenzio militare, suonato con la tromba, ha introdotto il Vangelo secondo Luca, nel  passo sulla morte di Cristo. Don Francesco ha poi recitato una breve omelia, costruendo una metafora con il treno e la vita: «Su quel treno, oggi, all’ultima fermata scende il professo Ogliari. Lo ricorderò per la passione dei trasporti e per il premio del Ponte d’oro. Sarà tumulato nella tomba di famiglia , vicino al ponte ferroviario, e a quei treni che tanto amava».
Vicino all’altare, sono stati innalzati i gonfaloni dei 3 comuni, e della Provincia. Nella chiesa, tra gli altri, c’erano il vicepresidente di Villa Recalcati, Gianfranco Bottini, l’assessore ai lavori pubblici del comune di Varese, Gladiseo Zagatto, il direttore generale di Avt. Giuseppe Donati, l’ex direttore della camera di commercio, Angelo Monti, il direttore del quotidiano La Prealpina Giancarlo Angeleri, l’imprenditore Giuseppe Redaelli.
Alla fine della cerimonia ha preso la parola il sindaco Sandro Damiani: «Ogliari definiva sempre Malnate il mio paese – ha detto il primo cittadino –  ricordo la sua voglia di tornare qui. Da bambino abitavo vicino a lui, e ammaravo sempre la locomotiva che aveva in giardino». Il sindaco di Ranco, Cerutti, ha ricordato un particolare. «Per anni, dovunque andavo, in Italia, se dicevo che ero di Ranco, mi rispondevano: ah sì, dove c’è il museo dei trasporti”. Collaborava con la nostra scuola primaria, e tutti i bambini lo chiamavano “il nonno”».
Commosso e inteso, il ricordo che gli ha dedicato il consigliere comunale Gianfranco Francescotto: «Mi invitò nel 1964, al circolo della stampa, quando diedero a Giovanni Borghi un premio che aveva istituito lui, il “Dalla gavetta”. Poco dopo, nacque anche l’idea del premio “Ponte d’oro”». Ha poi preso la parola il suo segretario, Gaspare Cilluffo. Un lungo applauso ha invece incorniciato il discorso del figlio del professore, Giacomo Ogliari, che ha raccontato come nacque la sofferta scelta di spostarsi da Malnate, per fondare a  Ranco il museo dei trasporti: «Ero andato in avanscoperta – ha raccontato il figlio rivolto al feretro – e ti dicevo, guarda che trovato un posto per il museo. Tu mi hai risposto che,  se l’avevo trovato io, sicuramente andava bene. Ma che ti dispiaceva tanto lasciare la tua Malnate. Quando andammo a vederlo, ti ricordo in mezzo a un campo da tennis, mentre dicevi a tutti che lì avresti fatto passare dei binari. Il proprietario credeva fosse uno scherzo, e mi disse, “ma è matto”? I tuoi collaboratori ti hanno dedicato un tram di fiori – ha concluso – e il lavoro lo porteremo avanti come hai voluto tu, non abbiamo mai chiuso, neanche ieri».
Diversi sono stati inoltre i commenti arrivati nei giorni scorsi alla redazione di varesenews che hanno testimoniato la vicinanza del territorio varesino alla figura di Francesco Ogliari, tra cui anche il saluto personale dell’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Raffaele Cattaneo che per impegni istituzionali non ha potuto presenziare alla cerimonia di questo pomeriggio.

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L’ultimo saluto a Francesco Ogliari 4 di 13
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Pubblicato il 10 Marzo 2009
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