Celebrare Garibaldi?: “La Lega non vuole”

Cade il 150esimo della vittoria di Biumo sugli austriaci, Prevosti (Fi) e MIrabelli (Pd) vogliono una cerimonia e una mostra. Ma il carroccio non ne vuol sentire parlare

Un consigliere di Forza Italia con simpatie monarchiche, Carlo Prevosti, vorrebbe organizzare una mostra di cimeli risorgimentali, per celebrare il centocinquantesimo anniversario della battaglia di Biumo, che cade quest’anno. Garibaldi, oramai arrivato alla vigilia della liberazione italiana, sconfisse gli austriaci e cavalcò fino alla grande vittoria di Magenta. La grande celebrazione trova però le resistenze della Lega Nord, e difficilmente se ne farà qualcosa. I padani non hanno infatti alcuna simpatie per le tematiche risorgimentali e nonostante la piazza di Biumo si chiami “26 maggio” (la data della battaglia) e quella del tribunale si chiami “Cacciatori delle alpi” (i miliziani volontari a fianco di Garibaldi) Varese molto probabilmente non ricorderà l’evento storico.
Al contrario, di quanto accade in diversi altri comuni dell’aerea padana, che tra il 1859 e il 1860 furono teatro delle battaglie garibaldine, e che hanno programmato feste e cerimonie di ogni tipo.

Ma tant’è: da qualche anno, la storia ha un po’ cambiato segno. E nell’area culturale leghista, alcuni cultori della materia, hanno ribaltato il giudizio su quelle imprese. Il sindaco di Varese, Attilio Fontana, appartiene a questa corrente culturale. “A titolo personale – spiega il primo cittadino –  penso che dire che Varese abbia avuto un buon rapporto di Garibaldi sia una falsità storica. Durante la sua permanenza, come si legge nel recente libro dell’avvocato Antonio Di Paola sul caso Ramorino,  ha arrestato il prevosto e alcuni maggiorenti, per avere dei soldi, accusandoli di essere conniventi con gli austriaci. Varese, con Garibaldi, ebbe non ebbe certo un buon rapporto e tra i cittadini dell’epoca lasciò un pessimo ricordo”.

Prevosti ci è rimasto male. Il presidente della commissione cultura (noto antiquario), durante la giunta Fumagalli, si era battuto ad esempio per il restauro della statua di Umberto I. In quel caso, fu la sinistra radicale a protestare. Com’è noto, Umberto I passò alla storia perché fece cannoneggiare gli operai affamati a Milano nel 1898, salvo poi finire ucciso, a Monza, dall’anarchico Gaetano Bresci.
Nei giorni scorsi il consigliere forzista è andato al castello di Masnago e ha visionato una lista con tutti i cimeli risorgimentali presenti in comune. “Ce ne sono tanti, ma sono chiusi nelle casse dei musei di villa Mirabello”. Adesso è pessimista: “La componente leghista della maggioranza fa resistenza e a questo punto non so se riusciremo mai a fare qualcosa: peccato, perché l’anniversario dei 150 anni è una scadenza ottimale e non sfruttarla è un errore”.
Il sindaco Fontana però precisa che il dibattito finora non ha alcun rilievo istituzionale.”Non mi è stata fatta alcuna richiesta ufficiale, e dunque non c’è stata alcuna decisione, per quel che mi riguarda”. La richiesta di festeggiare i 150 anni della battaglia di Biumo è stata rivolta anche dal versante democratico. Fabrizio Mirabelli, consigliere comunale del Pd, rivendica la primogenitura dell’idea e ha rivolto da tempo, alla giunta, una interrogazione in cui chiede di festeggiare la scadenza: “E’ una tappa importunate della nostra storia – dice – saltarla perché la Lega non vuole mi sembra un errore, gli alleati alzino la testa”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2009
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