Coinger “si pente” e toglie il business dei rifiuti ai siciliani
Il consorzio che raggruppa 22 comuni ha revocato la proroga alle società siciliane che avevano vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti, ma che non erano in grado di rispettare i termini per l’inizio del servizio. L’appalto è stato riaffidato alla “nostrana” Econord della famiglia Milanese. Il presidente del consorzio si è sentito con il prefetto
Colpo di scena a Brunello: il Coinger , dopo aver sentito il prefetto, ha revocato la proroga alla società siciliana che aveva vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti e lo ha aggiudicato temporaneamente al vecchio concessionario del servizio, ovvero la varesina Econord spa. La decisione è stata presa perché la ditta siciliana Iseda srl, che insieme alla Igm ambiente srl aveva vinto l’appalto con un ribasso del 3,3 per cento (il ribasso della Econord era dello 0,1 per cento), non era in grado per alcuni problemi organizzativi di far partire il servizio nel termine stabilito, ovvero il 1 aprile 2009.
I 22 comuni che aderiscono al consorzio di Brunello non saranno, dunque, sommersi dall’immondizia perché dal primo aprile la raccolta avverrà come sempre. Il Coinger inizialmente aveva concesso ai vincitori una proroga, ma il rischio reale di avere la spazzatura per strada è stato più forte di ogni ragione contrattuale e di un possibile contenzioso davanti al giudice amministrativo.
Ora le ditte siciliane, Iseda srl e Igm ambiente srl (insieme avevano formato un Ati, associazione temporanea di impresa) avranno 60 giorni per fare ricorso al Tar. Se non lo faranno l’aggiudicazione dell’appalto alla Econord diventerà definitiva. «Per noi – spiega Paride Magnoni direttore del Consorzio – l’importante era ripristinare il servizio. Abbiamo parlato anche con il prefetto soprattutto per la questione riguardante i 27 lavoratori che per noi sotto l’aspetto umano erano una priorità, anche se nel contratto c’erano alcune penali che probabilmente sono state un deterrente. Adesso attendiamo le mosse della Iseda srl che puo’ impugnare questa revoca presso il tribunale amministrativo».
Leoni per agnelli, dunque? Niente affatto. Alcuni lettori nei commenti hanno sottolineato la dichiarazione della società, secondo cui nell’appalto Coinger la Econord «lavora in perdita». Che si lavora a fare in perdita? La ragione è di tipo strategico: Econord spa, per quanto riguarda il business dei rifiuti, vuole piazzare le bandierine sul territorio (è quasi in regime di monopolio) e un cliente che consorzia 22 comuni è un cliente che conta molto. I vertici di Econord non smentiscono e spiegano: «Noi facciamo oltre 5 milioni di utili all’anno – dice Alessandro Amici responsabile dell’area commerciale di Varese – e possiamo lavorare in perdita in alcuni servizi, come quello fornito a Coinger, perché guadagniamo in altri comparti, come gli impianti di smaltimento e soprattutto nella fornitura di biogas che vendiamo all’Enel e che rende moltissimo. È vero che cerchiamo di presidiare il territorio strategicamente con un servizio efficiente. Comunque, da mercoledì primo aprile nessun lavoratore perderà il posto di lavoro».
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