Liquami nel lago e in palude: “Si può fare qualcosa?”

La denuncia di Ernesto Giorgetti, pescatore, romanziere e uomo di lago: "Ci sono tubi impuniti che spargono liquami nocivi per l'ambiente. Basterebbe annusare per accorgersi"

Una denuncia sulla sporcizia del lago di Varese da chi il lago lo vive e lo ama da tutta la vita. Ernesto Giorgetti, per tutti “Ul Nesto”, è uno dei pochi pescatori professionisti rimasti in attività. Ma non solo: è anche romanziere e poeta, oltre che naturalmente esperto di “cose di lago”. Nel suo testo e nelle foto allegate evidenzia lo stato di degrado dei tubi che partono dal collettore fognario di Bardello e spargono liquami inquinanti nel canale Brabbia e nella Palude confinante, andando ad intaccare un’oasi naturale di grandissima rilevanza. Oltre ad una serie di scarichi illegali che non fanno altro che peggiorare una situazione giàà di per sè non idilliaca. Al termine del suo scritto una domanda alla quale speriamo qualcuno possa dare una risposta: “Si può fare qualcosa?”
 
…Tutti sanno che il collettore progettato e costruito per raccogliere le acque fognarie dei paesi rivieraschi del lago di Varese e convogliarle a un unico depuratore sul Bardello, è stata un’opera di pregio.
Non molti però saranno a conoscenza che, specie in annate particolarmente piovose, una buona parte di questi liquami misti a acqua piovana finisce ancora per scendere al lago attraverso gli scolmatori dello stesso collettore, oppure direttamente dalle fogne impedite a scaricare nel tubo principale già sovraccarico. Avviene così, per esempio, che lo scolmatore sul Brabbia statisticamente scarichi direttamente nel canale per parecchie decine di giorni durante l’anno. Questo tratto di collettore, già all’origine di portata appena sufficiente, è stato in seguito, da improvvidi operatori-amministratori, appesantito dagli scarichi del bacino del lago di Varano, e come se ciò non bastasse, anche dai liquami putridi della Whirlpool. La Whirlpool, per dire, aveva già un suo depuratore efficiente ( al suo sbocco affluivano i bei pesci vispi), ma fu convinta sconsideratamente ad allacciarsi al collettore con ragionamenti capziosi. Il risultato è che la Whirlpool, dacchè ha effettuato l’allacciamento, non è più stata tenuta a depurare le sue acque luride. Ma, nei molti giorni in cui il tubo del collettore risulta già sovraccarico, queste acque rifiutate dal tubo principale, si aggiungono anch’esse, putride come sono, quale contributo all’inquinamento dell’ambiente che continua allegramente. E in una zona che dovrebbe essere sacra agli ecologisti: la palude. Parecchie decine di questi scarichi impuniti è facile peraltro rintracciarli lungo il perimetro del lago. Allego qualche fotografia.
Aggiungo che questi liquami, oltre a tutto il resto, sono ricchi del fosforo dei detersivi, causa prima delle abnormi fioriture di alghe nel lago l’anno scorso, piuttosto piovoso. Ma alcuni esponenti della Provincia, che pure hanno notato che l’anno scorso il lago è speso apparso colorato più di un quadro impressionista (effetto delle alghe), al riguardo mi dicono che stanno ancora cercandone la causa. E pensare che ce l’hanno lì sotto il naso, e manda pure l’odore. Basterebbe annusare.
Si può fare qualcosa?
 
Ernesto Giorgetti

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Il collettore di Bardello 4 di 12
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Pubblicato il 07 Aprile 2009
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