Parroco e lista civica litigano per la scuola materna

Il parroco di Castronno, don Flavio Speroni, si arrabbia con la lista civica che vuole sfidare il sindaco nelle prossime elezioni e fa scrivere sul foglio parrocchiale un avvertimento a chi si candiderà alle elezioni che suona più o meno così: "Dirà alle gente alcune cose sul loro conto".
In discussione c’è la gestione della scuola materna di cui don Flavio Speroni, parroco di Castronno, è per statuto presidente.
La lista “Consenso civico”, anticipando nei giorni scorsi alcuni punti del suo programma elettorale, aveva annunciato che se avesse vinto le elezioni avrebbe tagliato gli stipendi ai membri della giunta comunale. Per destinare la cifra risparmiata all’alleggerimento del deficit che grava sul bilancio della scuola materna.
La presa di posizione, che sarà ufficializzata oggi, ha indispettito il sacerdote. La risposta del parroco, indirettamente chiamato in causa, non si è fatta attendere. Proprio nel giorno di Pasqua esce infatti il foglio informativo della parrocchia “Uditori della parola”. Al suo interno compare un duro attacco alla proposta della lista civica e una forte presa di posizione.
La proposta di destinare parte degli stipendi della nuova giunta al bilancio della scuola materna viene definita dal parroco un “gesto di carità fuori luogo ed inopportuno dal momento che le preoccupazioni delle famiglie hanno già trovato consenso e aiuto negli attuali amministratori a cui va tutta la mia riconoscenza come parroco e come presidente della scuola materna”.
A seguire un avvertimento che però sembra quasi una minaccia: “nei prossimi numeri – ha scritto Don Flavio – mi preoccuperò di fornire qualche importante informazione sui futuri candidati a servire il nostro paese nell’amministrazione comunale”.
«Non sarà l’ultima cosa che troveranno – conferma al telefono don Flavio – mi riserverò di fornire indicazioni precise sul conto di tutti i candidati, darò ai miei parrocchiani alcuni suggerimenti e informazioni per sapere esattamente chi andranno a votare».