Arrestata banda, rubavano e smontavano furgoni Mercedes

Sono 3 gli arrestati: il titolare dell'azienda e due dipendenti ucraini. Contestata l'associazione per delinquere, scoperti grazie al gps di un furgone sottratto a Milano. Il filo delle indagini porta all'Est Europa

Hanno commesso un errore. Si sono dimenticati di disattivare il gps del furgone che avevano appena rubato. I carabinieri di Milano se ne sono accorti e hanno seguito il mezzo dalla centrale operativa. Fino a che hanno capito che era arrivato a Varese. Una volta giunto in città, la polizia di stato e i militari dell’arma hanno fatto il resto. In Valle Olona, nella zona di via Dalmazia, dentro una azienda, c’era il furgone rubato. E un secondo furgone, della stessa marca, che è risultato rubato qualche giorno prima a Busto Arsizio. I due mezzi sono della Mercedes. Dentro l’azienda, a quanto pare, venivano portati solo furgoni della casa tedesca e la procura pensa di aver messo le mani su una vera e propria banda, che utlizzava Varese come centrale di smistamento per furti e forse riciclaggio. Sono tre, le persone finite in manette, un italiano – titolare di una ditta meccanica di 56 anni L.E.A. – e due dipendenti ucraini, S.P. di 52 anni e V.H. di 30 anni,  regolarmente assunti e con regolare permesso di soggiorno. I tre sono stati arrestati in flagranza di reato, e interrogati questa mattina dal gip Giuseppe Battarino in carcere; la misura cautelare è stata convalidata. Il pm Tiziano Masini ipotizza il furto aggravato ma anche l’associazione per delinquere. Le indagini sono infatti appena cominciate e gli scenari che potrebbero aprirsi sono, dal punto di vista investigativo, davvero interessanti. 
Dietro al furto dei due furgoni, infatti, potrebbe esserci una sorta di base illegale per lo smercio di pezzi di ricambio Mercedes, tanto che dalle prime fasi di indagine i magistrati puntano dritti al commercio illegale di pezzi con l’Est Europa. Furti su commissione, con un fulmineo montaggio e smontaggio, nella ditta di Varese, come testimoniato dall’intervento delle forze dell’ordine che hanno trovato, in fase di arresto, uno dei due furgoni già in fase di smontaggio. I pezzi si suppone che venissero inviati in Ucraina e Romania attraverso camion.  I due ucraini, e uno in particolare, si dichiarano estranei al fatto e hanno risposto al gip durante l’interrogatorio in carcere.

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Pubblicato il 13 Maggio 2009
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