Maglietta antirazzista, la Lega si arrabbia

Un gruppo di cittadini indossa una t-shirt contro il pacchetto sicurezza e il carroccio fa sospendere la seduta. Giallo sul dito medio di Zappoli

E’ bastata un maglietta antirazzista a mettere in agitazione consiglio comunale, che è stato sospeso per dieci minuti, in attesa di chiarire se le 10 t-shirt indossate da alcuni cittadini del pubblico, fossero o meno conformi al regolamento. Nelle magliette indossate dal gruppo, entrato poco dopo l’inizio della seduta, c’erano tre frasi: “Io non sono razzista, io non faccio la ronda, io non sono padano”. Si tratta di una maglietta che è stata indossata qualche mese fa, per primo, da Angelo Zappoli, il consigliere “vendoliano” de “La sinistra”, e che viene diffusa in questi giorni, da aderenti ad associazioni del mondo sociale, per protesta contro l’approvazione del pacchetto sicurezza, da parte del parlamento, su proposta del ministro dell’interno, leghista e varesino, Roberto Maroni.
La prima manifestazione pubblica del gruppo antirazzista (che ha aperto un blog, io-non-sono-razzista.blogspot.com ) è stata in occasione della festa della Polizia, a Palazzo Estense, sabato scorso. I manifestanti furono però allontanati dalla questura. Ci hanno riprovato in consiglio comunale, suscitando la reazione del capo dei consiglieri della Lega Nord, Sergio Ghiringhelli, che ha chiesto con forza al presidente Morello di sospendere la seduta perché le persone con la maglietta violavano il regolamento comunale. “Mi sento a disagio a parlare in questo contesto – ha detto – con persone che manifestano, in violazione al regolamento, ideologie diverse dalla mia”. Gli animi si sono scaldati subito, gli ha risposto Zappoli che ha difeso il diritto a manifestare. Le voci dei due si sono accavallate per qualche secondo, fino a quando si è udito Ghiringhelli lamentarsi perché Zappoli gli aveva fatto il dito medio. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto effettivamente il dito medio antirazzista di Zappoli indirizzarsi verso il padano Ghiringhelli, ma è inutile dire che durante la breve sfuriata le parole sono state anche coperte dalle risate di molti consiglieri. I manifestanti, nel frattempo, sono stati perfettamente composti nelle loro sedie, e non hanno proferito parola per non irritare il presidente. Il quale, ha ammesso che da lontano non riusciva a vedere le scritte, e dunque non poteva valutare se fossero o meno offensive. Il problema è stato risolto quando al tavolo di presidenza è giunto un messo che aveva copiato le frasi delle magliette. Morello si è consultato con il segretario comunale Ciminelli, che ha elaborato un parere giuridico a tempo di record: non c’è alcuna offesa.
Nel frattempo, gli interventi si susseguivano in ordine sparso, ma Sergio Ghiringhelli non demordeva e chiedeva la sospensione di 5 minuti per una riunione dei capigruppo che valutasse se le magliette “io non sono razzista, io non faccio la ronda, io non sono padano”, fossero una offesa al decoro dell’aula. Il Pdl gli concedeva la sospensione che veniva decretata con una votazione apposita. I capigruppo si ritiravano, poi rientravano e, come se niente fosse ricominciavano a parlare di politica stabilendo che dire “io non sono razzista” non lede il diritto di una parte politica ad esprimere le proprie idee.

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La maglietta antirazzista 4 di 8
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Pubblicato il 22 Maggio 2009
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