In piazza sfila l’emergenza occupazionale

Sono in arrivo 35 lettere di licenziamento alla PLV di Daverio. L'ultima crisi di una situazione ormai in emergenza

Volare,  Norfolk, Ratti. Ma da ieri c’è un’altra azienda che si aggiunge alla lista delle situazioni di crisi. A Daverio, i dipendenti della PLV hanno saputo venerdì scorso che sono in arrivo 35 lettere di licenziamento.
Oggi, una rappresentanza di lavoratori è giunta a Varese, in piazza, per manifestare il proprio sconcerto e, soprattutto, il pessimismo per il futuro.
La ditta produce litografie: fino a 5 anni fa erano oltre 200, oggi sono 150, sulla via di assottigliarsi ulteriormente.
Per il monmento è in corso la trattativa sindacale, per tentare di ridurre il numero dei provvedimenti, per assicurare ai destinatari una mobilità piena. Ma , per il momento, rimane tra i dipendenti la preoccupazione per il destino di questa azienda, da due anni gestita dalla famiglia Goglio, che sembra arrancare nella sfida quotidiana.
«Noi siamo uniti e compatti – commentano i lavoratori presenti in corteo – siamo in allarme perchè la politica di gestione appare lacunosa. Eravamo un’azienda molto quotata e con un mercato stabile e sicuro. Oggi segniamo il passo, continuiamo a perdere terreno e ogni anno i risultati peggiorano. Dove andremo a finire?»

Chi sa già il proprio destino sono i rappresentanti di Volare, che sono venuti a ricordare il proprio dramma, che è poi il dramma di un intero sistema con la compagnia di catering Ligabue ( 42 dipendenti),  la Sea, dato che era il secondo vettore nazionale, la Save che gestisce lo scalo Marco Polo di Venezia. Rita Brizzaldi, portavoce dei lavoratori in piazza Repubblica, condanna: «La gestione scellerata e sconsiderata fatta per 4 anni dagli allora amministratori. Una politica aziendale che ha portato alla tragedia occupazionale di Volare».

Nomi importanti, ditte più piccole: dietro ogni sigla la storia di tante famiglie che oggi si ritrovano in condizioni drammatiche: «La mia principale preoccupazione riguarda la mancanza di ammortiazzatori sociali – commenta Gianluigi Restelli, segretario provinciale della Cisl – il nostro territorio è costituito da piccole e medie imprese che oggi navigano in gravi difficoltà.Ma queste aziende raccolgono attorno a loro persone e famiglie intere che non hanno alcuna tutela. Il taglio delle tasse è una presa in giro».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Novembre 2004
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