Una festa della Repubblica all’insegna del risparmio

Il 2 giugno della sobrietà, a Varese, è stato all'insegna della solidarietà all'Abruzzo e senza spendere grandi cifre in parate e cerimoniali. Lo ha voluto così la dottoressa Simonetta Vaccari, in accordo con sindaci e autorità

Una cerimonia sobria, come ha voluto la Prefettura. La corona di fiori, il saluto alle autorità civili e militari, e poi una cerimonia nel’aula magna dell’università. La festa della Repubblica, a Varese, è stata celebrata senza fronzoli, ma con il ministro dell’interno, Roberto Maroni, e la vicepresidente del senato, Rosi Mauro. Due altre cariche istituzionali, per rendere più calda la manifestazione che ogni anno ricorda il referendum, con il quale gli italiani decisero di diventare una Repubblica, il 2 giugno del 1946. Roberto Maroni, anche quest’anno, ha preferito giocare in casa, a Varese, invece che presenziare alla grande sfilata di Roma, che rappresenta anche un’attrazione per il dispiegamento di forze militari. La ricorrenza è stata dedicata proprio all’Abruzzo e con un badget di spesa sobrio ed essenziale. All’esterno dell’aula magna dell’università erano in vendita delle piante per raccogliere fondi da detsinare all’Abruzzo. Il prefetto, Simonetta Vaccari, ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi ha pronunciato un breve discorso di saluto alle aurorità.

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"Il riferimento al terremoto in Abruzzo e la attuale crisi economica – ha spiegato il Prefetto – sono le medesime che ci hanno determinato, insieme al Sindaco ed al Presidente della Provincia, ad organizzare questa ricorrenza, dandole un taglio, anzitutto di sobrietà ma anche di valorizzazione dei sentimenti di solidarietà espressi dal territorio nei confronti delle popolazioni abruzzesi. C’è stato veramente un grande slancio partecipativo, vorrei qui ricordare i Vigili del Fuoco di Varese partiti nell’immediato, l’amministrazione provinciale di Varese con le squadre di tecnici, messe a disposizione anche di numerosi comuni che sono andati per le prime verifiche di agilità dei fabbricati, i radioamatori e le tante iniziative del volontariato di protezione civile, che non cito nel timore che possa dimenticarne qualcuna".
Il prefetto ha poi citato "la vitalità della nostra coscienza civile e della identità nazionale, oggi valorizzata dal ruolo degli Enti Locali, da un sistema di Governo ispirato ad un avanzato pluralismo autonomistico.
Stiamo portando avanti questo discorso attraverso i Comitati Provinciali dell’Ordine e Sicurezza Pubblica, in cui il ruolo dei Sindaci, già rafforzato con i poteri di ordinanza, gioca un ruolo determinante nell’interpretare le esigenze di sicurezza".
Un accorato ricordo dei giovani del 1966 che salvarono Firenze dall’alluvione è stata tracciato dal professor Giuseppe Armocida; è stata poi la volta della premiazione dei ragazzi delle scuole che si sono distinti per meriti civili, seguita dalla premiazione con le onorificenze del lavoro. Il Prefetto ha chiesto che ogni premiato avesse vicino il suo sindaco, un gesto semplice, ma coerente con la valorizzazione delle autonomie locali.  L’orchestra giovanile studentesca e ha suonato l’inno nazionale ma anche altre musiche estranee alla festa della Repubblica, mentre i ragazzi della consulta studentesca hanno pronunciato brani di discorsi dei padri della Repubblica, dedicati a quello che è più caro e importante per ogni italiano: la libertà, la democrazia, la costituzione, la Repubblica.
 

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Pubblicato il 02 Giugno 2009
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