Balneabilità delle acque: controlli più selettivi per evitare rischi

Paolo Bulgheroni, responsabile del servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Asl provinciale di Varese, spiega come è cambiata la legge e come sono controllati i bacini del Varesotto

Nell’estate 2009 ci si potrà tuffare nei laghi della provincia di Varese. Ben tredici sono le spiagge promosse dopo i controlli dell’Asl, contro le sole cinque dello scorso anno. La domanda che sorge spontanea è: che cosa è cambiato? C’è stato un colpo di spugna? Sono stati fatti lavori e interventi sostanziali che hanno permesso questo netto miglioramento? Niente di tutto ciò. Ci spiega tutto il dottor Paolo Bulgheroni, responsabile del servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asl provinciale di Varese: «Le cose sono cambiate perché è stata applicata la nuova normativa sulle acqua balneabili – spiega Bulgheroni -. Con il decreto legislativo 116/2008 recepito dalla Regione Lombardia sono cambiati i criteri di rilevazione e valutazione delle acque. Non abbiamo certo allargato le maglie, anzi. Come prescrive la normativa abbiamo affinato la classificazione comparando i controlli effettuati negli ultimi quattro anni e i dati microbiologici. La classificazione divide le acque in quattro categorie: eccellente, buona, sufficiente e scarsa. Le tredici località che abbiamo monitorato sono risultate tutte eccellenti, mentre ce ne sono altre diciannove che abbiamo cominciato a monitorare e che potremo valutare solo quando avremo accumulato dati sufficienti». La Asl ha inviato una lettera a tutti i comuni che si affacciano su fiumi o laghi del Varesotto, chiedendo la disponibilità dell’amministrazione pubblica ad avviare un monitoraggio rispondente alle nuove direttive di legge: hanno risposto in tanti, mentre altri non si sono fatti sentire: «Dove non possiamo valutare la qualità dell’acqua la balneazione è vietata – spiega ancora Bulgheroni -. Se non c’è una classificazione evidente e se non ci è possibile fare valutazioni sulla presenza o meno di rischi per i bagnanti, inviamo alle amministrazioni la richiesta di vietare la balneabilità. Chi si vuole immergere lo fa a suo rischio e pericolo: l’acqua può essere splendida o si può andare incontro a salmonella, dermatiti, diarree, gastroenteriti e irritazioni oculari. Se non possiamo fare i controlli non possiamo dare il via libera». Di sostanziale nella rilevazione e nei criteri sono cambiate poche cose, ma fondamentali: «Sono stati affinati i parametri – spiega il responsabile del servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asl provinciale di Varese -. Da quattro o cinque analisi ne sono richieste solo due, più selettive, per verificare la presenza di inquinanti di origine fecale. Sono stati scremati i valori che distorcevano i dati finali: adesso si valuta la presenza di escherichia coli e enterococchi fecali, vale a dire quelli che sono rischiosi per la salute del bagnante. Le rilevazioni vengono fatte puntualmente una volta al mese e servono tre/quattro anni di accumulo di dati per avere un quadro preciso della qualità dell’acqua. L’Europa chiede che entro il 2015 le acque siano almeno di qualità sufficiente». Non basta però la determinazione della balneabilità, la nuova legge chiede anche altro: «I lidi devono essere attrezzati, controllati, con strutture che li rendano usufruibili e sicuri sia per le barche che per i bagnanti – spiega Bulgheroni -. Deve anche esserci un’adeguata informazione per il pubblico, che deve imparare ed essere messo nelle condizioni di poter scegliere». Per il momento i punti monitorati e valutati eccellenti sono tutti su lago Maggiore e sui laghi di Monate e Comabbio. Intorno al lago di Varese c’è una macchia rossa sulla cartina: «Stiamo monitorando la Schiranna e l’isolino Virginia – prosegue nella spiegazione Bulgheroni -. Tra un anno circa avremo dei dati precisi microbiologici, chimici e fisici per poter dire se la qualità dell’acqua è buona o no. Poi dovremo valutare se potrà essere un giudizio puntuale o valido per tutto il bacino. Con l’Arpa stiamo anche facendo un monitoraggio sulla tossicità delle alghe». Per conoscere le variazioni si può consultare il sito dell’Asl aggiornato mensilmente.

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Pubblicato il 11 Giugno 2009
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