“Spiagge a pagamento per tenere il lago pulito”

Il sindaco di Cadrezzate spiega: "Ingressi contingentati per evitare che si sbilanci l'equilibrio idrico". Le spiagge libere sono ormai una rarità

Una nostra lettrice lo ha definito “lo scandalo del lago di Monate”. Si tratta dell’obbligo di pagamento di un obolo per accedere alle spiagge attrezzate sullo specchio d’acqua sul quale si affacciano i comuni di Travedona Monate, Cadrezzate, Osmate e Comabbio. Una prassi consolidata da anni soprattutto nei terreni privati, gestiti come veri e propri lidi che ricordano lo stile dei bagni romagnoli o di quelli amati dai tedeschi sul lago Maggiore. Una volta c’erano le spiagge libere: oggi trovarle è una vera e propria rarità. Ce ne sono alcune a Monate e Osmate, senza attrezzature, con lo spazio appena sufficiente a poggiare l’asciugamano. Quelle attrezzate sono proliferate soprattutto a Cadrezzate: nel paese amministrato da Maurilio Canton le aree dove concedersi un tuffo sono tre, due private ed una pubblica data in gestione ad un privato. Qui si paga (profumatamente) per avere lettino, bar, campi da pallavolo, calcetto e basket, cocktail a portata di mano e tutti i confort di un’estate comoda. A Travedona c’è “L’ultima spiaggia”, area pubblica anche qui data in convenzione in gestione ad un privato: il pagamento è solo per il sabato e la domenica, con l’esenzione per i cittadini dei quattro paesi sopra citati. A Comabbio la più gettonata è la “Spiaggia del prete”: non c’è un’area attrezzata vera e propria, si paga un’offerta all’ingresso e si può sperare di trovare uno spillo di spazio solo in tarda serata o nei pomeriggi lavorativi della settimana. I prezzi delle spiagge a pagamento sono quelli indicati dalla nostra lettrice: da 4,5 a 6 euro il sabato per l’intera giornata, da 6 fino a 10 euro la domenica con le riduzioni per i bambini, un po’ meno in settimana (non tutti fanno pagare). Sui siti, oltre a bellissime foto e informazioni sui cocktail serviti e sui servizi presenti, non si fa quasi mai cenno all’obolo da pagare per l’ingresso.
 
Il perché si è scelto di avere sul proprio territorio spiagge a pagamento è spiegato dal sindaco di Cadrezzate Maurilio Canton: «È un’opera di contingentamento degli ingressi avviata da 15/20 anni, attuata per non mettere in crisi l’equilibrio idrico del bacino – spiega -. Per mantenere il lago pulito l’amministrazione dovrebbe spendere troppo, così si affida ai privati che hanno tutto l’interesse a tenere pulito l’ambiente e l’acqua. Solo un certo numero di accessi è consentito, proprio per avere un equilibrio». Il numero di accessi è comunque molto variabile: nei week-end basta osservare distrattamente i locali che si affacciano sulle spiagge per capire che i numeri di massima indicati  vengono ampiamente superati. Altra scelta è stata fatta a Travedona, dove nella frazione di Monate soprattutto restano due isole felici (gratis e non attrezzate): «Non sono spiagge vere e proprie – spiega il neo eletto sindaco Andrea Colombo -. Bisogna senza dubbio metterci mano, siamo qui da pochissimi giorni e dobbiamo ancora valutare il da farsi».

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Pubblicato il 16 Giugno 2009
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