I sindaci: “Le nostre falde non sono contaminate”
Sui sigilli all'ex conceria intervengono Giuseppe Galliani e Silvio Borgese che assicurano: «I pozzi sono monitorati con costanza, nessun problema per la nostra acqua potabile»
«I nostri pozzi sono costantemente monitorati, non ci sono pericoli per la popolazione». Il sindaco di Cittiglio, Giuseppe Galliani, mostra attenzione verso quanto sta accadendo alla ex conceria Fraschini ma anche una certa tranquillità in relazione alla potabilità dell’acqua distribuita in paese.
«Le falde da cui attinge Cittiglio non sono toccate dall’inquinamento rilevato alla conceria; il mio Comune svolge da tempo questo tipo di controlli che, dopo la concessione ad Aspem, si sono ulteriormente moltiplicati. Certo, non abbassiamo la guardia ma problemi non ce ne sono».
Nel sottosuolo dell’ex impianto industriale – che sorge nel territorio di Brenta ma che ha le vasche di depurazione su quello di Cittiglio – sono state riscontrate tracce di diversi metalli e sostanze inquinanti, in particolare cromo. «Che quel sito possa presentare problemi è possibile e anzi non ci sorprende. Bisogna però tener conto che per circa 150 anni lì si è svolta attività di concia; per tanto tempo le aziende di quel tipo non avevano particolari vincoli e solo negli anni ’30 e ’40 è iniziato l’obbligo di avere le vasche di decantazione. Quelle di depurazione sono arrivate solo più tardi ma in tutto questo tempo è plausibile che il terreno si sia contaminato. Ora la cosa interessante è quella di capire che cosa va fatto, e a chi tocca sistemare la situazione».
Le parole di Galliani non si discostano da quelle del suo "vicino di casa", il sindaco di Brenta Silvio Borgese. «Anche da parte nostra il monitoraggio delle acque distribuite in paese non ha creato allarmi: i valori delle analisi sono sempre stati nella norma. D’altra parte i pozzi da cui ci serviamo non sono nella zona della conceria, anche se la nostra attenzione su quell’area rimane alta».
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