“Sono io indignato speciale, ma col Tg5”
L’ammiraglia dell’informazione di Mediaset fa un servizio sulle bollette dell’acqua e i costi, ma non chiede informazioni al sindaco, che rilancia
Indignato speciale è uno spazio che sul Tg5, prodotto informativo di punta delle reti Mediaset, ha l’obiettivo di denunciare quel che non va nei riguardi dei servizi al cittadino. Una rubrica di prestigio, tenuta da Andrea Pamparana, noto per aver raccontato le vicende di tangentopoli e vice direttore del giornale. Succede che nella puntata di oggi, 9 ottobre, una cittadina di Cuveglio si lamenta, nel corso del servizio, dell’eccessivo costo della bolletta dell’acqua, che in alcune sue voci registra spese ritenute troppo onerose per la “depurazione”. Le telecamere riprendono il paese, la signora con in mano la bolletta che si chiede: «Come mai devo pagare così tanto per la depurazione dell’acqua se il sindaco ha emesso l’ordinanza di bollitura?»
Nel servizio si parla anche di Varesenews, che nel mese di settembre trattò del problema in via incidentale. La chiusura di Pamparana non lascia dubbi: «Perché – si chiede il giornalista – un cittadino deve pagare per un servizio che non viene erogato? È possibile che nel 2009 il sindaco debba ordinare ai cittadini di far bollire l’acqua del rubinetto prima del consumo, con voce in bolletta di un depuratore che evidentemente è fantasma?».
Una domanda a cui il sindaco di Cuveglio ha voluto dare una risposta immediata. «Ma perché non sono venuti a chiedermelo: mentre giravano quelle immagini in centro, io ero probabilmente lì a pochi metri, in comune: gli avrei spiegato che i costi per la depurazione delle acque, sono quelli per rendere pulite le acque dopo il loro uso, non prima – spiega Giorgio Piccolo. E avrei anche spiegato ai giornalisti che l’acqua che esce dal rubinetto non solo è clorata, ma viene anche passata con un sistema all’avanguardia che utilizza i raggi UVA per la depurazione. Il prezzo dell’acqua al consumo è infatti già comprensivo del costo di depurazione realizzato con gli impianti comunali».
Ma allora perché fare un’ordinanza di bollitura dell’acqua? «La bollitura dell’acqua è una precauzione doverosa quando dagli esami si rileva la presenza di coliformi o escherichia coli: accade quando a seguito di temporali entrano nell’acquedotto foglie o materiale organico: può succedere e questa ordinanza non poi così inconsueta e viene adottata da diversi comuni della zona – dice il sindaco. Bastava chiedere. Avrei spiegato che lunedì prossimo avrò un appuntamento con i tecnici che forniscono le lampade UVA per verificare se è il caso di sostituirne alcune, e far tornare l’acqua potabile a tutti gli effetti. Su questa faccenda, sono io l’indignato speciale per come la vicenda è stata trattata, per aver scambiato la depurazione delle acque reflue con quelle che entrano nel rubinetto, che vengono controllate accuratamente con analisi».
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