“Per contrastare il disagio serve una buona scuola”
Il gruppo dei referenti delle principali agenzie educative del quartiere di San Fermo scrive a sindaco e assessori in merito alla primaria "IV Novembre"
Pubblichiamo una lettera inviata inviata dal gruppo dei referenti delle principali agenzie educative del quartiere di San Fermo al sindaco Fontana, agli assessori Tommasini, Navarro e Binelli, al consiglio comunale di Varese, al Dirigente USP di Varese Merletti, al presidente Associazione Genitori Torresin, al Presidente e Componenti Consiglio d’Istituto e al Presidente e Consiglieri Consiglio di Circoscrizione 5. Gli autori esprimono nella lettera la sua preoccupazione per la chiusura della scuola primaria "IV Novembre".
Da quasi dieci anni, nel quartiere di San Fermo, si riunisce un tavolo di lavoro composto da tutti i referenti delle principali agenzie educative che lavorano quotidianamente a favore dei minori e delle famiglie di San Fermo.
Insegnanti, educatori, genitori, volontari e pedagogisti, tutti attivi a vario titolo su questo territorio, si riuniscono, con cadenza mensile, in incontri serali per monitorare e riflettere insieme sulla situazione sociale del quartiere, e per ideare soluzioni, iniziative e strategie educative che possano non solo prevenire il disagio minorile o contrastarlo laddove già presente, ma soprattutto promuovere il benessere e la qualità di vita della comunità.
In questi lunghi anni di lavoro scuola, parrocchia, associazioni, cooperative hanno avuto modo di conoscersi e collaborare insieme, in momenti spesso complessi e delicati. San Fermo infatti, pur essendo oggi un territorio che ha saputo risollevarsi da un passato e da una storia difficili, sta tornando a vivere situazioni di emergenza sociale preoccupanti, che chiedono a tutte le istituzioni che la vivono una presenza ancor più vigile, stringendo reciprocamente solide partnership.
Proprio in virtù di questo lavoro di sviluppo di comunità, la notizia della prossima chiusura della Scuola Primaria “IV Novembre” lascia questo gruppo tecnico di lavoro incredulo e preoccupato, non solo per la perdita di un’agenzia educativa d’eccellenza, che negli anni ha saputo distinguersi per la qualità del suo lavoro pedagogico e per la grande accoglienza prestata in situazioni difficilissime, ma anche perché in un quartiere, in qualsiasi quartiere, il primo e imprescindibile passo per prevenire e contrastare il disagio minorile è offrire una scuola attiva e che funzioni “da volano” per iniziative didattiche, educative, culturali, sportive, artistiche, ludiche offerte ai bambini e agli adulti, come appunto ha sempre fatto la “IV Novembre” attraverso il suo corpo docente.
Per questi genitori poter contare su una bella scuola nel quartiere, che funziona e qualifica il territorio, rappresenta un sostegno insostituibile alla fatica di crescere i propri figli.
Per questi bambini poter andare a lezione nel proprio quartiere e poter usufruire di attività educative di alta qualità, in infrastrutture moderne e funzionali, anche usufruendo del tempo pieno, rappresenta un antidoto prezioso ad un disagio minorile sempre più dilagante.
Chiediamo, quindi, a gran voce che l’Amministrazione Comunale torni sui propri passi, confrontandosi con le parti coinvolte, scuola e genitori in primis, proponendo soluzioni diverse che non cancellino la storia di questa gloriosa scuola, costellata di “buone prassi”, anche per ciò che riguarda l’accoglienza e la gestione di casi sociali delicati.
Dal punto di vista di questo tavolo, che lavora sui temi della prevenzione, questa scelta risulta incoerente anche con gli investimenti che da anni il Comune mette a disposizione quartiere.
I componenti di questo gruppo di lavoro si rendono disponibili ad un incontro ed un confronto costruttivo con i ruoli istituzionali preposti a scelte tanto delicate, per offrire un quadro completo della situazione sociale e dei profondi bisogni di questo territorio.
Da quasi dieci anni, nel quartiere di San Fermo, si riunisce un tavolo di lavoro composto da tutti i referenti delle principali agenzie educative che lavorano quotidianamente a favore dei minori e delle famiglie di San Fermo.
Insegnanti, educatori, genitori, volontari e pedagogisti, tutti attivi a vario titolo su questo territorio, si riuniscono, con cadenza mensile, in incontri serali per monitorare e riflettere insieme sulla situazione sociale del quartiere, e per ideare soluzioni, iniziative e strategie educative che possano non solo prevenire il disagio minorile o contrastarlo laddove già presente, ma soprattutto promuovere il benessere e la qualità di vita della comunità.
In questi lunghi anni di lavoro scuola, parrocchia, associazioni, cooperative hanno avuto modo di conoscersi e collaborare insieme, in momenti spesso complessi e delicati. San Fermo infatti, pur essendo oggi un territorio che ha saputo risollevarsi da un passato e da una storia difficili, sta tornando a vivere situazioni di emergenza sociale preoccupanti, che chiedono a tutte le istituzioni che la vivono una presenza ancor più vigile, stringendo reciprocamente solide partnership.
Proprio in virtù di questo lavoro di sviluppo di comunità, la notizia della prossima chiusura della Scuola Primaria “IV Novembre” lascia questo gruppo tecnico di lavoro incredulo e preoccupato, non solo per la perdita di un’agenzia educativa d’eccellenza, che negli anni ha saputo distinguersi per la qualità del suo lavoro pedagogico e per la grande accoglienza prestata in situazioni difficilissime, ma anche perché in un quartiere, in qualsiasi quartiere, il primo e imprescindibile passo per prevenire e contrastare il disagio minorile è offrire una scuola attiva e che funzioni “da volano” per iniziative didattiche, educative, culturali, sportive, artistiche, ludiche offerte ai bambini e agli adulti, come appunto ha sempre fatto la “IV Novembre” attraverso il suo corpo docente.
Per questi genitori poter contare su una bella scuola nel quartiere, che funziona e qualifica il territorio, rappresenta un sostegno insostituibile alla fatica di crescere i propri figli.
Per questi bambini poter andare a lezione nel proprio quartiere e poter usufruire di attività educative di alta qualità, in infrastrutture moderne e funzionali, anche usufruendo del tempo pieno, rappresenta un antidoto prezioso ad un disagio minorile sempre più dilagante.
Chiediamo, quindi, a gran voce che l’Amministrazione Comunale torni sui propri passi, confrontandosi con le parti coinvolte, scuola e genitori in primis, proponendo soluzioni diverse che non cancellino la storia di questa gloriosa scuola, costellata di “buone prassi”, anche per ciò che riguarda l’accoglienza e la gestione di casi sociali delicati.
Dal punto di vista di questo tavolo, che lavora sui temi della prevenzione, questa scelta risulta incoerente anche con gli investimenti che da anni il Comune mette a disposizione quartiere.
I componenti di questo gruppo di lavoro si rendono disponibili ad un incontro ed un confronto costruttivo con i ruoli istituzionali preposti a scelte tanto delicate, per offrire un quadro completo della situazione sociale e dei profondi bisogni di questo territorio.
Parrocchia e Oratorio di San Fermo – Don Germano Anzani
per San Vincenzo De Paoli,Conferenza di San Fermo – Noretta Premoli
Istituto Comprensivo VARESE 4 – insegnanti Rosamaria Caruso e Fiorenza Taglione
“Insieme per la scuola” Associazione Genitori di San Fermo – Presidente Massimo Torresin
Coop. Soc. NATURart, Centro Giovani Atlantide – Coordinatrice Alessandra Visone
Il Millepiedi Onlus Associazione e Cooperativa Sociale A – Carlo Fiori
Associazione Culturale Amici di San Fermo
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
michele_drive su Auto nella scarpata dopo uno scontro tra 4 vetture: un morto a Luino
lenny54 su Auto nella scarpata dopo uno scontro tra 4 vetture: un morto a Luino
SPRInTZRunningLaveno su A Laveno si corre "con Sprintz" sulla ciclopedonale
Stefano Montani su Un senso di nausea dopo lo speciale sull'estrema destra di Varese
Kethav su Sulle strade del Varesotto spuntano le rane terrapiattiste
lenny54 su "Parcheggiato 5 giorni in pronto soccorso a Varese, senza rispetto della privacy, del corpo e della dignità"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.