E il Pd insiste: fanno cassa sulla pelle dei comuni

Mancano all’appello 11 milioni di euro da restituire agli enti locali, in tutta la provincia, per i fondi Ici prima casa e 2 milioni di euro per i tagli ai fondi delle politiche sociali

Il segretario del pd Stefano Tosi e Alessandro Alfieri  criticano il patto di stabilitàIl Pd chiede nuovi fondi per i comuni. Mancano all’appello 11 milioni di euro da restituire agli enti locali, in tutta la provincia,  per i fondi Ici prima casa e 2 milioni di euro, in tutta la provincia, per i tagli ai fondi delle politiche sociali: ovvero i servizi ai disabili, l’assistenza domiciliare agli anziani, l’assistenza ai minori, l’aiuto ai senza lavoro. Tutti soldi che, il governo, ha utilizzato in un altro modo. Abolendo l’ici e non compensando i comuni dei soldi persi, e tagliando il Fondo nazionale per le politiche sociali e il Fondo per le non autosufficienze. Il Partito Democratico torna a denunciare la riduzione progressiva dei trasferimenti agli enti locali, con l’obiettivo di fare cassa su enti virtuosi, per nascondere politiche di marketing (come la social card) che non hanno avuto alcun risultato se non quello di colpire l’immaginazione dell’opinione pubblica. E’ questo il giudizio di Stefano Tosi, segretario provinciale del Pd, Alessandro Alfieri, responsabile regionale degli enti locali, e di Fabrizio Taricco vicesindaco di Carnago.
“I comuni aspettano da aprile il trasferimento Ici” spiega ad esempio Taricco. “E’ per la prima volta che si sta assistendo ai tagli alla sanità – Sottolinea invece Tosi – n un momento di grave crisi economica e sociale, dove le persone che hanno bisogno di aiuto sono sempre di più e in cambio ricevono sempre di meno”.
Per Alessandro Alfieri, siamo di fronte nuovamente a politiche centraliste, «nonostante il federalismo del governo a parole».
«Ai comuni virtuosi viene impedito di spendere, con il blocco del patto di stabilità – continua Alfieri – poi non si fa nulla per velocizzare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, si depotenzia il fondo per le non autosufficienze che aveva istituito e finanziato il governo Prodi, e qui abbiamo sbagliato anche noi a non spiegare abbastanza quanto era importante”.
Secondo il Pd bisogna allentare le regole restrittive e  declinare il patto di stabilità a una applicazione su base regionale. Ciò permetterebbe da una parte di velocizzare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni ai fornitori (spesso piccole imprese o artigiani che stanno subendo pesantemente la crisi), dall’altra di far partire alcune opere pubbliche che possono servire da volano per l’economia locale. Quanto al taglio del fondo di non autosufficienza, il giudizio del Pd è che si tratti delle conseguenze di politiche “una tantum” e propagandistiche, come la social card, che hanno penalizzato invece misure strutturali, più utili ai cittadini, ma meno efficaci per raccogliere voti.
 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 15 Ottobre 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.