Fondazione don Gnocchi, un sogno lungo 28 centri

In provincia sono a Varese e Malnate le strutture gestite dalla fondazione, oggi centro pilota per la ricerca sulle terapie riabilitative per le gravi disabilità in Italia e nel mondo

Dalla drammatica esperienza della guerra, vissuta soprattutto nella tragica ritirata di Russia come cappellano militare, matura la missione a cui don Carlo Gnocchi dedicherà la propria vita: partire dagli ultimi, per riscattare il loro "dolore innocente" e costruire una speranza per il futuro. Così, a partire dal 1946, comincia a prendere forma concreta quel progetto di aiuto ai sofferenti che porterà Don Gnocchi prima a dirigere l’Istituto Grandi Invalidi di Arosio dove il cappellano accolse i primi orfani di guerra e i bambini mutilati. Nel 1949 l’Opera viene riconosciuta ufficialmente.Vinta la battaglia per i piccoli mutilati di guerra, il complesso assistenziale della Fondazione si orienta verso il problema più pesante che affligge l’infanzia dell’Italia di quegli anni: la poliomielite. L’opera di don Gnocchi cresce rapidamente. Nel 1955 l’ultima grande sfida: costruire un moderno centro che costituisca la sintesi della sua metodologia riabilitativa. Nel settembre dello stesso anno, viene posata la prima pietra della nuova struttura, nei pressi dello stadio di San Siro, a Milano. Dal 1963 la Fondazione estende la sua presenza sul territorio nazionale con dodici centri di importanza regionale e altre centinaia di poliambulatori e centri minori, allargando lo specchio delle proprie attività riabilitative a ogni forma di handicap, alle patologie della colonna vertebrale, dell’apparato osseo, scoliosi, fino alle disabilità più impegnative sul fronte della riabilitazione.

Oggi la Fondazione Don Gnocchi è una realtà di primo piano nel panorama sociosanitario e assistenziale del nostro Paese, con quasi 4 mila posti letto e oltre 5400 operatori impegnati accanto a disabili di ogni età, anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali e persone in stato vegetativo persistente. In provincia di Varese sono due le strutture gestite dalla Fondazione Gnocchi: Villa Ponticaccia nella città giardino e il Centro S. Maria al Monte di Malnate.
 

Inaugurata nel mese di maggio, Villa Ponticaccia si trova in una traversa di viale Borri. Istituto di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, si rivolge ai pazienti di tutte le età, con un’area specifica destinata a problemi di neuropsichiatria infantile. Con questa nuova struttura, la Fondazione ha voluto sviluppare a Varese un luogo a sostegno di minori e genitori che vivono situazioni di difficoltà o disagio. In particolare si punta a sostenere la genitorialità, a facilitare la relazione del bambino e dei genitori a seguito di separazioni o divorzi conflittuali, a curare gli aspetti legati agli affidi, ad affrontare i problemi legati all’apprendimento, al disagio infantile e ai disturbi del comportamento motorio, offrendo un ambiente accogliente e una presenza professionale qualificata e attenta.
 
La struttura afferisce al Centro “S. Maria al Monte” di Malnate, l’altro centro che la Fondazione Don Gnocchi gestisce in provincia, dove dal 1997 è operativo il Servizio di Riabilitazione accreditato con Regione e con l’Asl provinciale L’attività del Centro, in questi ultimi anni ha puntato sulla diversificazione e territorializzazione dei servizi, per rispondere ai bisogni non solo del territorio di Malnate, ma dell’intera provincia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2009
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