La “Sfida” di Mario Fidanza: sciare nel deserto

Visita nell'unica azienda di Varese che produce sci e slitte. «Nel 1975 re Hussein inforcò i miei sci sulle dune di sabbia»

Mario Fidanza si muove sicuro nel suo piccolo regno, la sua piccola officina che costruisce artigianalmente slitte, sci d’acqua, pattini per sled-dog (le slitte trainate dai cani). La Sfida, nome datto alla ditta, suo piccolo regno, è a Mesenzana, sulla statale 394, ed è unico nel suo genere nella provincia di Varese, dove nessuno penserebbe che una fabbrica di sci e slitte potesse vivere e prosperare. Una vera e propria “sfida”: «Invece sono sessant’anni, col nuovo anno, di attività e di soddisfazioni» dice Fidanza, 54 anni e la vitalità di un ventenne.

Soddisfazioni che hanno portato i suoi piccoli capolavori ai piedi di re Hussein di Giordania che, nel 1975, ne commissionò un paio per sciare sulla sabbia del deserto: «Può sembrare una cosa assurda ma è proprio così – dice Mario Fidanza – la sua passione per questo sport così bello ma così impossibile da praticare nel suo paese lo portò a farsi tenere costantemente bagnata una pista nel deserto per fare in modo che i suoi Sfida scivolassero anche sulla sabbia».
Ma le follie di un re non sono all’ordine del giorno nella sua azienda, bensì l’intelligenza e l’elasticità per adattarsi ad ogni situazione economica. Proprio questo modo di vivere l’impresa lo ha fatto sopravvivere negli anni in un settore oggi preda delle multinazionali.
«Nel 1973 in Italia c’erano 20 aziende produttrici di sci e slitte – dice con soddisfazione – oggi siamo solo tre o quattro e solo tre di queste producono slitte e pattini per sled-dog».

I tempi sono cambiati e la produzione in questo settore è sempre più di nicchia, specializzarsi e produrre prodotti di alta qualità e tecnologia sono l’unica via di salvezza. «Trent’anni fa qui lavoravano quindici persone, quando gli sci erano di legno e oggi siamo in tre».

Anche qui la Cina sta avanzando ma solo nei prodotti di minore qualità. «Oggi sci da neve non ne produciamo più perché è impossibile competere con i giganti – continua l’imprenditore – e così ci siamo buttati sulla produzione di sci d’acqua e alcuni materiali in plastica o in legno, tipo salvagenti e galleggianti, oltre alle slitte naturalmente».
Ma la passione di Fidanza per lo sci alpino resta in vita grazie al piccolo punto vendita all’interno dell’azienda dove continua a vendere sci da neve ed esegue manutenzioni e riparazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2004
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