Quelle mani mozzate che non si trovano

Un enigma che ha fatto gelare il sangue a mezz’Italia: cosa c’è dietro l’uccisione di Carla?

Un delitto con tanti enigmi ancora da svelare. E’ quello battezzato il “giallo delle mani mozzate”, il “delitto di Cocquio”, e via dicendo. Una storia che ha fatto gelare il sangue a mezz’Italia: una donna di 82 anni sgozzata e con le mani mozzate, che per giunta non si sono trovate e che forse non si troveranno mai. Riservata, Carla. Benvoluta dai vicini. Lettrice, erudita e fine. Perché questa crudeltà? Questo è il principale tarlo che arrovella psichiatri, criminologi e investigatori. Se ne sono sentite di tutti i colori su questo omicidio. E il pensiero di tutti va a quelle mani. Perché tagliarle e farle sparire? Davvero erano state le mani di Carla a graffiare la faccia di Piccolomo nel corso della terribile aggressione? Oppure è vero che “Pippo” si sarebbe ferito cadendo nei rovi, come ha affermato a sua discolpa?
E, ancora, e’ attendibile la faccenda della relazione di vecchia data tra la vittima e l’arrestato, oggi comparso di fronte al tribunale del Riesame di Milano per chiedere la scarcerazione, con tanto di alibi proposto ai giudici sugli orari delle telefonate effettuate il 5 novembre scorso?
Probabilmente, solo di fronte ad un dibattimento sarà possibile risalire ai fatti, o perlomeno portare alla luce una verità processuale su quanto accaduto nella villetta di via Dante a Sant’Andrea.

Allo stato dei fatti, oltre alle mani, non si sono trovate le armi con cui la donna è stata sgozzata, né la lama con cui è stata fatta l’amputazione.
Una ricostruzione indiziaria, insomma, sostiene la difesa; fatti che non proverebbero la colpevolezza di Piccolomo. Gravi indizi di colpevolezza, invece, per la procura: oltre alla faccenda dei graffi e della presenza di Piccolomo in zona, c’è difatti anche la questione dei mozziconi trovati in casa della vittima e della testimone che ha visto Piccolomo rovistare nei posaceneri del Centro commerciale di Cocquio, fatto suffragato anche dalle telecamere.

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Redazione VareseNews redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Dicembre 2009

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