Atti osceni nei bagni della stazione: denunciati 8 uomini

Non chiudevano la porta ed esibivano le parti intime in cerca di rapporti furtivi attirando frequentatori anche da fuori città

Non chiudevano la porta del bagno della stazione, e così tutti potevano guardare. Uomini che adescano uomini, un film già visto dalle parti della stazione dello stato, ma questa volta la polizia ferroviaria, che dal primo settembre ha un presidio fisso alle Nord, ha indagato e chiesto sanzioni. Gli atti osceni vicino ai binari, a certe condizioni potrebbero anche essere considerati un affare privato. Ma visto che la porta era aperta, secondo le accuse, si può affermare che erano in luogo pubblico. E poi c’è la flagranza: alcuni agenti sono stati approcciati durante l’attività investigativa vicino ai lavandini da «un individuo che con inequivocabili gesti ammiccava all’operatore di Polizia in borghese – spiega il comunicato ufficiale della questura – e attratta la sua attenzione, entrava in uno dei bagni lasciando volontariamente la porta aperta iniziando poi a leccarsi le labbra ed estratto il proprio membro si masturbava per il suo soddisfacimento sessuale».
In qualche caso c’è anche il sospetto che l’approccio fosse a pagamento, una pista investigativa, tuttavia, che gli agenti della polizia ferroviaria hanno lasciato in ipotesi e che non viene segnalata negli atti della denuncia contro otto persone (5 italiani e 3 stranieri regolari). Ma chi sono gli affezionati della stazione? «Persone insospettabili – specifica ancora la questura in una nota ufficiale molto colorita – che per la loro depravazione, malattia, libidine, soddisfacimento di un bisogno fisiologico, hanno esibito i propri organi genitali agli Agenti della Polizia Ferroviaria di Varese che in abiti civili hanno colto il fenomeno in flagranza»
Ovviamente, per questioni di privacy, la questura ha preferito non esporli al pubblico ludibrio («sono malati, via, diciamo la verità», ha affermato il dirigente regionale della Polfer Claudio Caroselli). Si tratta di 5 italiani di classe sociale medio alta e di tutte le età: 80 anni, 68 anni, 67 anni,  45 anni, 33 anni.  «Sono tutte persone con famiglia che abitano tra Varese, e le province limitrofe – spiega l’ispettore capo di Varese, Corrado Musso – i loro cari sono all’oscuro di tutto, e infatti erano terrorizzati che lo venissero a sapere».
I tre stranieri erano invece sostanzialmente degli indigenti che, probabilmente, cercavano qualche soldo in cambio di piccole prestazioni: si parla di 10 o 20 euro. Gli sventurati sono un indiano di 25 anni, un croato di 60 anni e un tunisino di 35.
Al di là degli aspetti pruriginosi, le denunce hanno cercato di mettere un freno all’uso privato di un luogo pubblico importante. RFI si è impegnata alla riqualificazione delle toilette di stazione ed alla illuminazione dell’area antistante l’ingresso ai bagni pubblici.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2009
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