«Chiarezza sul destino degli operai della comunità montana»

Lo chiedono al presidente Magrini i sindacati di Cgil Flai e Funzione Pubblica. A diversi mesi dalla nascita del nuovo ente del Verbano solo 9 dei 37 lavoratori sono rientrati al loro posto

Cresce la preoccupazione per i 37 lavoratori che fino al 2009 erano dipendenti forestali della comunità montana Valli del Luinese e che oggi, in seguito alla fusione con l’ente della Valcuvia, ha dato vita alla comunità montana del Verbano. I sindacati di categoria Flai Cgil (agricoltura) e Funzione Pubblica hanno scritto al presidente Marco Magrini una lettera nella quale si chiede di fare chiarezza sul destino di questi posti di lavoro.

«A partire dal cambio di guardia alla presidenza dell’ente montano – spiega Giuseppe Mottura, segretario generale della Flai – è mancata la chiarezza necessaria nei rapporti con i lavoratori e con i sindacati. Fino ad oggi abbiamo avuto solo un incontro con il presidente Magrini che ci aveva assicurato che si sarebbero mantenuti i livelli occupazionali del 2009 ma a tutt’oggi solo 9 dei 37 lavoratori sono ritornati al loro posto». Il sindacato chiede, dunque, chiarezza soprattutto dopo le dichiarazioni ai giornali da parte del presidente Magrini circa una settimana fa in cui diceve che «la comunità montana aveva ottenuto il prolungamento dei contratti per altri 4 mesi per tutti i lavoratori forestali». Oggi la Flai denuncia che solo per 9 dei 37 è così, mentre per gli altri attualmente c’è solo un limbo nel quale non sanno ancora cosa ne sarà di loro.

Il nodo della questione sembra essere il finanziamento che la Regione non ha ancora erogato, per il 2010, all’ente montano. Da quest’anno, infatti, non vi saranno più trasferimenti dallo Stato alle comunità montane ma sono le singole Regioni a decidere se e come tenerle in vita. In provincia di Varese c’è stato un processo di accorpamento e da 4 enti si è passati a 2 senza una previsione di spesa precisa. Il presidente Magrini aveva assicurato il mantenimento dei livelli occupazionali con la promessa che dal 2011 sarebbe partita una nuova società di servizi (Valcuviaservizi) che avrebbe assorbito a tempo indeterminato i lavoratori forestali. La promessa si fa, però, fragile di fronte alle prime difficoltà economiche dell’ente che, in assenza di entrate certe, è in rosso di 200 mila euro, dicono i sindacati.

Flai e Funzione Pubblica ora chiedono chiarezza al presidente Magrini e ritengono che il prolungamento dei contratti di soli 4 mesi sia una mossa insufficiente dettata anche da una spaccatura dei comuni che fanno parte dell’ente e dal quale attingono per la manodopera. I lavoratori forestali, infatti, sono in buona parte (30 su 37) dipendenti dei comuni pagati dagli stessi ma amministrati dalla comunità montana. Gli altri sette sono, invece, la squadra che opera per lo sfalcio dell’erba ai bordi delle strade o addetti alla pulizia dei boschi.


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Pubblicato il 25 Gennaio 2010
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