Stop al supermercato. Il sindaco: “Una manovra del Pd”

«Chiederemo al sindaco e alla giunta di spiegare che cosa contiene il ricorso presentato da Coop Lombardia contro la delibera consiliare che autorizza la costruzione del nuovo Tigros». Nonostante i 5 punti presenti nella convocazione, quello di giovedì sera, sarà un consiglio dominato da un solo argomento: supermercati. «La questione – continua Eugenio Paganini, capogruppo del Pd a Malnate – riguarda il tipo di variante al piano regolatore deliberato che, secondo Coop Lombardia non poteva essere decisa dal comune con quella procedura perché non si tratterebbe di un supermercato di medie dimensioni, bensì di un grande centro commerciale».
Il ricorso si basa sulla mancata diversificazione dei servizi delle singole unità commerciali previste all’interno del supermercato (ad esempio i parcheggi), particolare che escluderebbe la natura di supermercato della futura costruzione, lasciando posto alla definizione di centro commerciale che richiede una procedura diversa dalla delibera consiliare. 

Sandro Damiani, sindaco di Malnate, risponde punto su punto. «Dietro questo ricorso c’è Paganini e quindi il Partito Democratico. La Coop in sede di osservazioni non ha mai detto nulla e se non ha manifestato un interesse legittimo allora, perché farlo adesso? Questo è un progetto della vecchia amministrazione di centrosinistra, che venne preso contro il nostro parere. Noi chiedevamo di lasciare alcune aeree libere, loro invece avevano quadruplicato la volumetria».
Il Tar sarà chiamato a decidere il prossimo 25 febbraio e qualunque sarà la decisione, il destino di quell’area non cambia: lì si costruirà. «Il problema non è edificare o non edificare. Paganini e il Pd ne fanno una questione di procedura perché sono all’opposizione – conclude Damiani –. Se nella peggiore delle ipotesi il giudice accoglierà l’opposizione di Coop Lombardia, la Tigros sarà costretta ad andare in Regione per le conferenze dei servizi. Ritarderà il cantiere di un paio di mesi, facciamo anche tre mesi. Ma comunque, alla fine, il supermercato si farà».