Nuove tracce accusano Piccolomo? Tocca alla scienza dimostrarlo

Prova del Dna ed esami istologici. La difesa chiede che le consulenze siano disposte dal tribunale e la procura non si oppone. Avranno un valore di prova, decisivo per il processo

Nuovi esami sui reperti trovati a casa di Carla Molinari, assassinata il 5 novembre a Cocquio Trevisago.  Riguardano tracce rinvenute dalla squadra mobile nella Nissan Micra dell’uomo arrestato per il delitto, Giuseppe Piccolomo, nella sua casa, a Ispra, e nell’abitazione della vittima. Si cerca una prova definitiva del passaggio di Piccolomo sul luogo del delitto.
Carla MolinariGli avvocati dell’uomo arrestato, questa mattina, hanno consegnato al pm Luca Petrucci la revisione di incidente probatorio. Nei prossimi giorni faranno richiesta al giudice delle indagini preliminari. Che significa? Gli esami sui reperti trovati, appunto, nell’auto e nelle due abitazioni, saranno disposti dal gip. Sarà incaricato un consulente indicato dal tribunale (se accoglierà la richiesta) e non dalla procura. I risultati che emergeranno avranno valore di prova al processo. Si apre cioè, durante le fase delle indagini preliminari, una finestra del dibattimento. I risultati della perizia, saranno cristallizzati e arriveranno in aula senza bisogno di ulteriore contraddittorio tra le parti.
Gli esami potevano essere effettuati anche come consulenza disposta dall’accusa, ma l’avvocato di Piccolomo, Simona Bettiati, punta invece a dare maggiore valor processuale a questi accertamenti. Perché? La tesi difensiva è questa: sulla scorta di quello che il cliente ha riferito ai propri legali, non dovrebbero emergere altri elementi a suo carico. Per questo, spiega la difesa, si punta a dare maggiore valore probatorio agli esami (indagini istologiche su tessuti, esami del dna su capelli e altri rilievi).
Nell’economia dell’inchiesta, finora, vi sono una serie di elementi contro Piccolomo che sono noti da tempo (il testimone che l’ha visto prendere dei mozziconi in un bar, i graffi in faccia comparsi il giorno dopo il delitto, la presenza dell’uomo nei paraggi della casa a ore compatibili con la Giuseppe Piccolomomorte, gli alibi contrastanti forniti). I gravi indizi sono stati confermati due volte dai giudici che hanno disposto la carcerazione preventiva di Piccolomo. L’eventuale prova scientifica che entrò in casa di Carla sarebbe un colpo durissimo per la difesa, diversamente si andrebbe a un processo indiziario.  

I legali, va detto, avevano come alternativa quella di attendere la consulenza disposta dell’accusa.  Il pm Luca Petrucci ha però raccolto la sfida e ha annunciato che a sua volta chiederà al gip, Giuseppe Fazio, di accettare la richiesta di incidente probatorio.
Il giudice delle indagini preliminari aveva infatti respinto la prima istanza dell’avvocato Bettiati. La seconda richiesta specificherà con maggiore puntiglio le sue ragioni. A giorni, invece, si attendono i risultati finali dell’autopsia. Successivamente potrà partire il nulla osta per i funerali di Carla Molinari. Nessuna traccia invece della mani mozzate alla vittima.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2010
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