Le scuole pronte a disobbedire per non finire sul lastrico

Il dirigente scolastico e il presidente del Consiglio di Istituto dell’ISIS hanno inviato una petizione ai ministri Gelmini e Tremonti: non rinunceranno ai crediti verso lo Stato

Alla “disobbedienza” sono costretti. Ma la posta il gioco è alta: a rischio vi è il funzionamento della scuola. E il diritto all’istruzione dei ragazzi. Così il dirigente scolastico e i membri del Consiglio di Istituto dell’ISIS “Edith Stein” di Gavirate hanno inviato questa mattina una lettera al Ministero dell’Istruzione e a quello dell’Economia chiedendo “l’assegnazione dei fondi necessari ad estinguere i residui attivi” della scuola.
 
Una cifra che supera i 230.000 euro e che da ben sette anni vede l’istituto costretto a finanziare le spese obbligatorie, che dovrebbero essere coperte dallo Stato, con i risparmi di gestione dell’istituto. Il credito di anno in anno sale sempre di più, dal 2003 al 2006 l’ISIS non ha ricevuto neanche i rimborsi per le spese delle commissioni di maturità, ma alla fine del 2009 è arrivata la sorpresa. Infatti, proprio sotto Natale, il MIUR, con una circolare, ha stabilito la somma che ciascun istituto dovrà spendere per il 2010. Una cifra non parametrata in base alla dimensione di ogni singola scuola e che non basterebbe per finanziare le spese ordinarie. E ha chiesto agli istituti scolastici di inserire i crediti vantati nel confronti dello Stato per spese relative agli anni scorsi, crediti che ammontano a più di due miliardi di euro, nell’aggregato Z del bilancio preventivo: «un escamotage per metterli in pratica fuori bilancio. E per azzerarli con un decreto legge che potrebbe arrivare già nel corso del 2010 o nel 2011» spiega il dirigente scolastico Domenico Squillace (nella foto insieme ad Antonella Tixi, presidente del Consiglio di Istituto; Mario Micheloni, presidente del Consiglio di Istituto delle elementari e medie di Gavirate, e un altro membro del Consiglio di Istituto dell’ISIS).

«Ma l’originalità con cui il ministero ci ha invitati a formulare il bilancio non finisce qui» continua il dirigente: «Nel 2009 l’ISIS ha risparmiato poco più di 100.000 €. La circolare invita a non usare i residui attivi accumulati: il timore è che nel breve si arrivi alla captazione dei risparmi delle casse delle scuole da parte del Ministero». La conseguenza è che tutto ciò che potrebbe essere utilizzato per investimenti in strutture, laboratori e corsi facoltativi, viene utilizzato per finanziare la gestione ordinaria e per il funzionamento amministrativo e didattico dell’istituto.
 

«Il consiglio del Ministero è un caldo invito a pagare le spese di gestione della scuola con il contributo volontario dei genitori» spiega la presidente del Consiglio di Istituto dell’ISIS Antonella Tixi. Ma continua il preside «se con il contributo volontario dei genitori che dovrebbe servire per finanziarie le attività extracurriculari e complementari, devo pagare le spese per il personale e per il funzionamento della scuola, vorrà dire che il contributo ai genitori non lo chiederò più».
 
Una situazione che rischia di diventare esplosiva un po’ dovunque e che a Gavirate sta vivendo anche il polo materno ed elementare, come spiega Mario Micheloni, presidente del Consiglio di Istituto.

Il mondo scolastico è ora in attesa di una nuova circolare che annuncia dei chiarimenti. Per ora solo una cosa è certa: il termine di approvazione del bilancio è stato prorogato al 28 febbraio. Fino a quella data i crediti della scuola saranno salvi. Dopo non si sa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2010
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