Il popolo viola protesta sotto la sede della Lega: “Vergogna”

All'inizio doveva essere una fiaccolata davanti al tribunale contro il decreto salvaliste del governo, ma i 500 manifestanti hanno sfilato lungo Corso Matteotti facendo tappa alla segreteria del Carroccio fino ad arrivare in Piazza Monte Grappa

Il gelo è sceso sulla democrazia. E come se non bastasse, dopo il decreto salvaliste del governo Berlusconi, è arrivato anche il colpo di coda del generale inverno. Comunque, nonostante la colonnina di mercurio non superasse i due gradi sopra lo zero, erano circa in 500 a presidiare con fiaccole e bandiere piazza Cacciatori delle Alpi, davanti al tribunale di Varese. Molti i cartelli di protesta: "No al decreto ad listam", "Giù le mani dalla costituzione", "Ma in che paese vivo?", "Fatto l’inganno trovata la legge".
Tra i manifestanti c’erano molti politici, tra cui: il deputato del Pd Daniele Marantelli, il consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mario Agostinelli, il candidato dell’Italia dei Valori Alessandro Milani e Gianpaolo Livetti della Federazione della Sinistra. C’erano anche i giovani rappresentanti del popolo viola, del sindacato, delle Acli, dell’Arci e della Uisp. «Siamo qui – ha detto Ada Tattini, portavoce del popolo viola di Varese- perché gli italiani si trovano di fronte a una grande menzogna e noi non vogliamo stare a guardare. La nostra protesta è nata da Facebook, ma noi siamo reali, in carne ed ossa, e anche disillusi».
Il popolo viola ha dapprima fatto un giro di riscaldamento attorno al tribunale e poi con un moto spontaneo – senza una vera e propria regia – man mano che le fila s’ingrossavano si è diretto in piazza Monte Grappa, passando per corso Matteotti al grido di "La legge è uguale per tutti". Una volta sotto la sede della Lega nord, in piazza del Garibaldino, è partito un coro "vergogna" e "fuori la mafia dallo Stato". All’interno della "tana" del Carroccio luci accese e nessuna reazione.
«In questo paese c’è gente che crede ancora nella democrazia. La sentenza di Roma dimostra che la legge ha saputo trionfare sugli imbrogli del governo» ha commentato Milani dell’Idv.
Una volta in piazza Monte Grappa, dopo una breve sosta, i manifestanti hanno fatto dietro front e si sono diretti di nuovo verso il tribunale. Anche durante il ritorno la sede della Lega si è ribeccata una seconda dose di slogan e insulti. 
«Si riacquista un’energia che è rimata sopita – ha spiegato Agostinelli -. Liberandola ha una capacità di messaggio che ha una portata nazionale. Una manifestazione così a Varese, che mette al centro le regole per la democrazia, dà grande speranza a tutti».
«In questo caso la forma è sostanza – ha aggiunto Livetti  – e la legge è una garanzia di uguaglianza per tutti i cittadini. Questo governo se ne frega della Costituzione e delle leggi».
«La decisione  del Tar del Lazio – ha concludo Marantelli – fa giustizia di tutte le forzature fatte dal governo in questi giorni dimostrando che in Italia occorre avere fiducia nella democrazia, nelle sue regole e nella magistratura. Ora mi auguro che il governo non si inventi altre diavolerie, perché l’opposizione del Pd sarà durissima, a partire da domattina. Noi non vogliamo vincere per squalifica dell’avversario. Ma ipotizzando che nel Lazio il Pd non avesse presentato la lista, Berlusconi non avrebbe certo inventato questo decreto interpretativo. La Lega si è prestata coprendo questa operazione del Lazio vergognosa con un consenso a un decreto che non aveva alcuna giustificazione».

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Pubblicato il 08 Marzo 2010
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