I precari della Provincia protestano a Villa Recalcati
I lavoratori preoccupati per l'imminente scadenza dei contratti. Secondo i sindacati sono in bilico posti di lavoro cruciali per l’attività dell’ente provinciale
Lo stato di agitazione dei lavoratori della Provincia continua. Stamattina erano in molti a manifestare fuori dai cancelli di villa Recalcati in vista del’imminente scadenza dei contratti. Secondo i sindacati sono in bilico posti di lavoro ritenuti cruciali per l’attività dell’ente provinciale, «la maggioranza di questi lavoratori – spiegano nella lettera aperta che hanno inviato alla Provincia – operano con una netta prevalenza numerica nell’area lavoro ambiente ed energia, ma a macchia di leopardo in tutti i settori e ad oggi non sanno se avranno l’opportunità di concorrere per vedere definitivamente riconosciuto il posto di lavoro per il quale operano in alcuni casi da 10 anni, mentre i loro contratti scadranno il prossimo 30 aprile e 30 giugno».
Durante il presidio di questa mattina una delegazione sindacale formata da Raffaella Bonetto della Fp-Cgil, Daniele Balladio Uil/Spl e un delegato della Rsu dei lavoratori sono stati ricevuti in prefettura e durante l’incontro, alla quale hanno aprtecipato i delegati della Provincia, si sarebbe raggiunto un accordo per un nuovo incontro che si terrà l’8 aprile durante il quale la Provincia, presenterà dati certi sui concorsi e sulle modalità con cui verranno espletati.
«La vertenza precari della Provincia – spiegano i sindacati – risale, ormai, a quasi due anni e mezzo fa. L’anno scorso, appunto, è stato raggiunto un accordo per bandire concorsi per 84 posti, pianificandoli per tranches, da attivare di volta in volta. Il primo bando è della primavera scorsa e ha riguardato 15 posti messi a concorso; le selezioni si sono regolarmente concluse».
«In autunno – proseguono – come previsto dal ruolino di marcia, sono stati banditi concorsi per complessivi 28 posti di funzionari tecnici e amministrativi, ma da allora le procedure sono rimaste completamente ferme».
Pertanto, in attesa dell’incontro dell’8 aprile, i sindacati continueranno lo stato di agitazione, «chiediamo la solidarietà di tutti politici e rappresentanti delle associazioni di categoria – spiegano – poiché oltre al timore di perdere posti di lavoro e professionalità acquisite in anni e anni di collaborazione, a rischio sono pure i servizi che oggi vengono puntualmente assicurati, spesso con il contributo determinante del personale precario».
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