Imprese e tecnici al lavoro per la messa in sicurezza della frana

Da questa mattina si sta costruendo un argine per fermare eventuali altri movimenti franosi mentre si cerca di alleggerire la parte in alto dalle piante. Secondo le prime stime dei tecnici di Regione Lombardia sarebbero caduti 600 metri cubi di terra e massi

frana a germignaga tecnici al lavoroTecnici e impresa al lavoro per mettere in sicurezza l’intero costone di collina franato domenica scorsa a Germignaga, lungo la strada statale 394 al km 34. La strada è stata riaperta al traffico dopo che per tutta la notte i tecnici hanno monitorato il fronte frana che ha smesso di far cadere detriti: «Abbiamo riaperto la strada dopo che per oltre 12 ore non è venuto giù più niente – ha detto il primo cittadino di Germignaga Enrico Prato – da questa mattina è all’opera un’impresa per creare un’argine nel caso dovessero esserci altri smottamenti». Intanto è intervenuto anche l’ex-Genio civile alle dipendenze dalla Regione Lombardia con un tecnico in zona per verificare lo stato di tutta la collina: «Il tecnico sta verificando sia le cause della frana che le conseguenze – continua il sindaco Prato – si è arrampicato fino in cima e ha trovato delle vecchie trincee risalenti alla guerra che, probabilmente, non hanno permesso all’acqua di drenare naturalmente. Potrebbero essere la causa dello smottamento ma è ancora tutto da verificare».

Intanto si procede anche al secondo intervento immediato, previsto dal Comune di Germignaga: «Abbiamo mandato una squadra di boscaioli a ripulire dalle piante la parte superiore della collina – continua il sindaco – in questo modo dovremmo alleggerire il terreno ed abbassare il rischio di ulteriori smottamenti». Solo dopo che questi interventi saranno completati la Regione potrà effettuare una diagnosi più completa per poi decidere quale tipo di intervento meglio si addice alla situazione. Lo conferma anche Alessandro Barozzi, tecnico della struttura regionale che interviene in queste situazioni e che sostituisce il vecchio Genio Civile: «Stiamo, insieme ai geologi, verificando che tipo di conformazione ha il terreno – spiega il tecnico – si tratta di terra mista a massi anche di importanti dimensioni, in tutto sono caduti tra i 500 e i 600 metri cubi di materiale che fortunatamente non ha fatto danni perchè è caduto un po’ alla volta e grazie al piazzale della vecchia fornace che ha fatto da terrapieno». Barozzi è rimasto per oltre 36 ore sul posto per verificare eventuali movimenti: «Abbiamo atteso che il fronte si consolidasse – conclude – le vecchie trincee abbandonate si sono rimepite d’acqua e hanno spostato la terra, il fronte superiore è crollato sul vuoto che si è creato e così di conseguenza fino al fondo valle». La Regione ha stanziato un primo finanziamento per gli interventi di somma urgenza, quelli messi in atto dal comune, ma è ancora presto per dire quanto costerà l’intervento di messa in sicurezza definitivo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2010
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