Dean, gli alibi dei killer: Jacopo “seminfermo”, Andrea “sotto choc”

La battaglie delle consulenze mediche per attenuare le responsabilità degli imputati al processo Catic

Il processo per la morte di Dean Catic andrà al rito abbreviato, che potrebbe garantire ai due imputato lo sconto di un terzo dela pena. Per evitare 30 anni di carcere, le difese dei due imputati devono trovare altre attenuanti che ne possano in qualche modo dimimuire le loro resposabilità. Può sembrare ingiusto alle famiglie delle vittime ma per il codice è importante capire quanto un gesto offensivo, un delitto in questo caso, sia penamente e totalmente volontario ed compiuto in totale capacità di mente.

Jacopo Merani e Andrea Bacchetta hanno presentato, al gup Giuseppe Fazio due diverse versioni. Non hanno smentito di aver particpato quelle due notti, all’omicidio e all’occultamento del cadavere e Bacchetta sostiene di aver solo aiutato l’amico. La carta decisiva che entrambi si giocheranno è contenuta nelle consulenze mediche che gli avvocati hanno presentato al tribunale.

I legali Alberto Zanzi e Fabio Ambrosetti hanno in mano una consulenza psichiatrica che ipotizza la seminfermità mentale di Merani. L’ha realizzata uno specialista di Bari ed è la seconda consulenza che propone la difesa. La prima era stata elaborata solo sulla scorta delle cartelle cliniche in fase di indagine ma il gip non l’aveva ammessa. Questa seconda consulenza è basata anche su due incontri in carcere e dei test realizzati all’imputato. La simenfermità sarebbe anche provata dal fatto che Merani fin da bambino assumeva farmaci, e che ha avuto ricoveri psichiatrici. Ha sì ucciso, ma non sarebbe in sé.

L’avvocato Anna Lago ha invece presentato una consulenza che indaga lo stato emotivo di Andrea Bacchetta nei due giorni in cui si consumò il delitto e il seppellimento del cadavere. E ha concluso che il ragazzo non reagì perché era sotto choc, e comunque in stato di soggezione psicologico nei confronti di Merani. La perizia non dice però che Bacchetta ha qualche stato di seminfermità ma semplicemente che ha una personalitò limitata che gli ha impedito di reagire e che quella notte non pensò di portare Catic all’ospedale dopo i primi colpi perché era come irretito dagli stati di agitazione violenti di Merani.

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Pubblicato il 09 Aprile 2010
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