Fanno gli spazzini e i giardineri, i sindaci tuttofare esitono da sempre

Sindaci portalettere? Per tanti colleghi di Paolo Gusella, primo cittadino di Mornago, è già una realtà. Ecco chi spala la neve e non si compra il computer per non spendere i soldi del Comune

Maniche rimboccate per non sprecare soldi dei cittadini? Non è una novità per tanti sindaci di piccoli comuni della provincia di Varese. La notizia del sindaco di Mornago, Paolo Gusella, che il e 7 e 8 maggio consegnerà la posta assieme ai suoi amministratori è stata commentata da alcuni rappresentanti dei comuni varesini. In molti concordano sul fatto che per non influire sulle casse del comune, alcuni lavori vengono fatti "in economia", magari senza particolari pubblicità (Gusella ha inviato un comunicato alla stampa per informare dell’iniziativa del prossimo weekend). In molti ci hanno segnalato primi cittadini che da tempo si danno da fare in prima persona: ne abbiamo sentiti alcuni.
 
Mario Della Peruta, sindaco di Cremenaga«Io ho fatto due ernie al disco per cambiare la lama del trattore che puliva le strade del paese. Qui a Cremenaga – racconta Mario Della Peruta, sindaco in carica dal 1978, salvo quattro anni di stop (foto) – funziona e ha funzionato così. Oggi la neve viene rimossa dal gruppo di protezione civile, composto comunque anche da consiglieri comunali. Il trattore, che ci era stato dato in prestito da un privato, ce lo siamo comprati con un finanziamento della comunità montana, che ha pure finanziato pure la spargisale. Facciamo così anche per il verde pubblico, la pulizia di torrenti e col resto». A Cremenaga, racconta il sindaco, «ci siamo costruiti in passato anche un pezzo di municipio e il cimitero con questo sistema. Non abbiamo mai fatto troppa réclame, più che altro sono lavori che servono alla nostra comunità: siamo in 800 e ci si aiuta come si può: se aspettiamo i soldi pubblici stiamo freschi, le finanze stanno sott’acqua».
 
A Cazzago Brabbia, Comune di poco più di 700 anime in riva al lago di Varese, il sindaco Massimo Nicora è l’esempio di come si debba fare necessità virtù, ma sempre con entusiasmo: «Dal 2004 Massimo Nicora, sindaco di Cazzago Brabbiapulisco le strade del paese, il cimitero, l’area sul lago – spiega -. Il problema della mancanza di risorse è sempre più grande, non riusciamo a far fronte alla spesa corrente: perciò bisogna darsi da fare in prima persona». Nicora per 5 anni lo ha fatto da solo, con l’aiuto del padre (volontario, regolarmente iscritto all’albo comunale): «Ora ci sono anche gli altri membri della maggioranza – spiega il sindaco che ha battuto con una lista civica la Lega Nord, in casa dell’onorevole Giancarlo Giorgetti -. Siamo 4 o 5 e così e molto più facile, oltretutto si cementa il gruppo: all’anno stimiamo di risparmiare circa 30/35 mila euro. Io ho fatto di tutto, dalla manutenzione dei mezzi del Comune alla catalogazione dei 2 mila libri della biblioteca comunale, dalla verniciatura della cancellata della scuola alla riparazione degli appendini, fino al tagli ciclico dell’erba. In Comune non ho nemmeno comprato un pc nuovo: uso il mio dal 2004, tanto sto più in municipio che a casa. In molti mi hanno criticato, adesso vedo che altri si aggiungono alla lista di chi deve fare da sé».  
 
Anche a Crosio della Valle si sono ingegnati per far quadrare i conti. Lo racconta Giorgio Belli, da vent’anni in amministrazione come sindaco o vicesindaco: «È normale, non bisognerebbe nemmeno fare pubblicità di queste cose, vanno fatte e non dette, tanto la gente vede e sa giudicare – spiega -. Coi nostri decespugliatori tagliamo l’erba sulle panchine, puliamo le strade quando il temporale lascia detriti o rami, cambiamo le lampadine al cimitero: facciamo un giro ogni tot, una svitata e via. Se il pozzo non funziona è il mio cellulare a squillare. Non capisco queste uscite dei sindaci del centrodestra: la pubblicità si fa lavorando, poi sono loro che governano a Roma e non mi sembra giusto facciano quelli che prima tolgono e poi protestano».
 
Marzio Molinari, sindaco di Varano BorghiAnche a Varano Borghi il piatto piange e per far quadrare i conti e risparmiare qualche euro ci si mettono in prima persona gli esponenti della maggioranza, col sindaco Marzio Molinari in testa: «Siamo costretti a fare salti mortali, abbiamo dovuto tagliare tutto e aumentare le imposte: darsi da fare è un obbligo morale – spiega -. Noi tagliamo l’erba quando serve, tinteggiamo dove siamo certi di non poter fare danni irreparabili e traslochiamo con le nostre braccia documenti e materiale vario da un posto all’altro se necessario. Ogni tanto organizziamo spedizioni alla discarica. Ultimamente abbiamo ripiantumato un’aiuola: sarebbe costato circa mille euro, ne abbiamo spesi 200 di fiori e terra, senza spendere nulla in manodopera. Ben vengano iniziative del genere, senza esagerare e dover poi rattoppare. Al sindaco di Mornago dico: benvenuto nel club, ma noi per i nostri Comuni ci diamo da fare da sempre, senza farci pubblicità».

Stesso discorso vale per Daverio, dove Alberto Tognola e i suoi assessori e consiglieri si danno da Alberto Crugnola, sindaco di Daveriofare soprattutto in ambito informatico e culturale: «Lavoriamo per aggiornare il sito comunale, per redarre il periodico comunale. Ci diamo da fare per organizzare tutta l’attività culturale avvalendoci dell’ausilio di molti amici volontari. I concerti estivi, le luminarie di natale, le serate in biblioteca, il monitoraggio dello stato del depuratore – spiega Tognola -. Con la Protezione civile puliamo i boschi e il territorio, con volontari accompagniamo chi ne ha bisogno in ospedale o in centri specializzati. La lista è lunghissima, e sono certo che tutti gli amministratori degli altri Comuni hanno comportamenti analoghi, il risparmio per i Comuni è evidente. Anch’io concordo con Belli, il vice Sindaco di Crosio, che queste uscite di sindaci di area governativa, per quanto encomiabile e degno di lode sia il loro apporto, non mettano in risalto i tagli e la difficoltà oggettiva in cui il Governo sta mettendo i Comuni. Bene fanno a protestare, come ho fatto anch’io recandomi a Milano in occasione della restituzione al Prefetto delle fasce tricolori, ma è chiaro che vi è una forte contraddizione tra questi giusti atteggiamenti e la politica dei loro colleghi di partito a livello regionale e nazionale».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 07 Maggio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.