La città blindata per il G6
Volanti, camionette, pullman, blindati. Il centro è completamente presidiato dalle forze dell'ordine, e i cittadini si dividono tra entusiasti e non. "Le passerelle non servono a combattere la criminalità"
Volanti, camionette, pullman, blindati della Guardia di Finanza, poliziotti a cavallo, carabinieri a piedi e in macchina e cecchini sui tetti dei palazzi. Dopo aver visto l’interno del meeting internazionale G6 che si sta svolgendo a Varese, ecco un occhio sulla città: Varese è una città blindata.
Ad ogni svincolo le forze dell’ordine hanno istituito un presidio per monitorare la situazione, molte strade sono state chiuse e il transito vietato. In piazza Montegrappa sono concentrate camionette dei carabinieri, della polizia e della polizia locale. Tutte le strade d’accesso sono monitorate e nei pressi di via Sacco, dove si svolge il meeting, è un continuo via vai di mezzi delle forze dell’ordine.
Sullo sfondo la città continua la sua routine. Che stia succedendo qualcosa se ne sono accorti un po’ tutti, lo spiegamento di forze è impossibile da ignorare, qualcuno sa di cosa si tratta, qualcuno lo ha saputo da poco e qualcuno non riesce ad immaginarselo proprio, «s’incontrano solo sei ministri?..per fortuna che non se ne incontrano il doppio se no chissà cosa sarebbe successo».
Del resto l’evento sta terremotando la cittadinanza, c’è chi se ne lamenta, e alcuni negozianti stanno ancora cercando di capire quanto il G6 influirà sulla loro attività, «sicuramente di turismo non ne arriva, speriamo almeno che il blocco delle strade non ci impedisca di lavorare. Noi non abbiamo saputo niente da questo punto di vista».
C’è anche chi è proprio infuriato con quello che sta succedendo, «non si capisce niente, le strade sono bloccate e c’è uno spiegamento di forze che sembra una guerra, tutto per un incontro dove non verrà deciso nulla, è uno spreco di soldi e risorse, non è certo con le passerelle che si combatte la criminalità!».
Ma non tutti vedono il G6 in negativo, una commerciante di corso Matteotti è entusiasta che sia la città di Varese ad ospitare l’evento, «certo ci sarà qualche disservizio per questi due giorni – spiega – ma dobbiamo fare uno piccolo sforzo e comprendere che appuntamenti come questo danno lustro alla città, soprattutto nel lungo periodo. E, come dice il Ministro Maroni, per due giorni avremo gli occhi del mondo puntati su Varese».
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