Rapine al cimitero, due arresti

La Squadra Mobile ha arrestato due giovanissimi finiti in manette perchè ritenuti responsabili di tre colpi. Tra le vittime anche a un disabile

Conferenza stampa rapina in via Wagner a VareseRapine e violenza. È una storia che sembra uscita dalle borgate romane raccontate da Pasolini negli anni ’50 quella scoperta e ricostruita dalla Squadra Mobile della polizia di Varese. Protagonisti sono due ragazzi, M.C., 23enne e M.C., minorenne di 17 anni, entrambi finiti in manette inchiodati dalle prove e dalle testimonianze raccolte dalla polizia.
L’accusa imputata ai due dagli agenti è di rapina, le modalità e la violenza con cui sono state eseguite, una in particolare, non lascerebbero dubbi.
La fine di questa storia è stata scritta con gli arresti datati 8 giugno, l’inizio, secondo quando ricostruito dalle indagini, risale almeno al 28 aprile. Quel giorno in via Wagner un uomo ha subito una rapina. Era nella sua macchina quando un giovane lo ha minacciato “con un coltello da Rambo” (a destra nella foto), nel frattempo che un altro ragazzo, Coltello "da<br />
Rambo"secondo gli agenti si tratterebbe del minorenne, li ha raggiunti immobilizzandolo con una forbice alla gola. Dopo avergli rubato il cellulare e altri oggetti personali i due si sono dileguati a bordo di una Renault Clio bianca (nella foto). A fare questa ricostruzione in questura è stata la stessa vittima della rapina, che ha dato così il via alle indagini.
Pochi giorni dopo, è il 5 maggio, in via Salvore avviene un altro episodio, secondo le indagine sempre da attribuire ai due arrestati. Le modalità sono le stesse: la vittima è stata minacciata col coltelo da Rambo, è stata condotta in via Wagner e anche in questo caso è arrivato il complice armato di forbice. Questa volta però qualcosa è andato storto: la vittima ha reagito ed è riuscito a disarmare entrambi. E i due sono scappati.
Renault Clio bianca rapina VareseIl primo giugno l’episodio più grave. Questa volta nei pressi del parco Deledda. La vittima in questo caso era un disabile.
Ad avvicinarsi, secondo le ricostruzioni, è stato il 23enne che, con la scusa di una sigaretta, ha afferrato l’uomo per il collo e, come le altre volte, è stato raggiunto dal complice. Entrambi questa volta erano disarmati, le armi sono state recuperate dalla squadra mobile dopo l’ultima rapina sventata, ma la scena che hanno ricostruito le indagini, per la violenza con cui sarebbe stata eseguita, è da “Arancia meccanica”, il celebre film di Kubrick.
Il disabile è stato preso a pugni, trascinato per i capelli e derubato. In un momento concitato della colluttazione uno dei due rapinatori avrebbe anche morso e reciso una parte del dito della vittima. Entrambi sono poi scappati.
A questo punto, però, con anche le testimonianze dell’ultima vittima, la mobile aveva acquisito prove sufficienti per individuare i presunti responsabili.
La prima vittima aveva infatti rivisto, qualche giorno dopo l’aggressione, la macchina con la quale i due erano scappati, ed era riuscito a fornire alla polizia parte dei numeri di targa. Il più giovane della banda, inoltre, aveva fornito da solo un elemento chiave per la sua incriminazione: alcuni giorni dopo la rapina, con il cellulare rubato, il ragazzo aveva chiamato direttamente il 113 per chiedere notizie di una notifica per spaccio di cui era venuto a conoscenza.
I poliziotti sono andati fuori dalla casa del 23enne e lo hanno seguito mentre si è recato a prendere il complice minorenne. Entrambi, a bordo della Clio bianca, hanno cominciato a girare per Varese. A questo punto, per evitare che venissero commessi altri reati, sono stati fermati e arrestati. Nella perquisizione a casa del minorenne sono stati scoperti anche 20 grammi di marijuana.

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Pubblicato il 09 Giugno 2010
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