L’emiro non compra, Marantelli striglia Berlusconi

Interpellanza dell'onorevole del Pd: "Perchè la vendita di 48 addestratori Aermacchi si è bloccata? Il presidente del Consiglio aveva promesso di fare il commesso viaggiatore e sponsorizzare il velivolo e non l'ha fatto. Ora per l'azienda di Venegono la crisi è più vicina"

Quando Berlusconi venne a Venegono al volo di presentazione dell’addestratore Aermacchi, l’M346, disse, tra il tripudio dei presenti: “Faremo conoscere al mondo questo gioiello. Alzerò il telefono e chiamerò i governi di tutti i Paesi . Sarò il vostro commesso viaggiatore”.
Era l’11 ottobre 2004. Oggi, sabato 19 giugno, 2010, sei anni dopo, spunta un’interpellanza del Pd, firmata dagli onorevoli Marantelli, Recchia e Boccia perché la vendita di questo bolide con le ali è ferma: gli Emirati Arabi erano pronti ad acquistarne 48 “pezzi” poi qualcosa si è inceppato. Non si sa perchè, non si sa di chi sia la reponsabilità fatto sta che gli Emirati Arabi hanno fermato tutto.
E ciò ha conseguenze gravissime e immediate: l’Aermacchi rischia di precipitare in una crisi che mette a rischio il posto di lavoro di 2000 dipendenti. A giugno l’azienda ha deciso uno "stop" forzato di una settimana, periodo durante il quale i dipendenti hanno usufruito di un permesso retribuito.
Qualcosa, nei rapporti tra il nostro Paese e quello degli Emirati Arabi deve essere accaduto, ha spiegato oggi in una conferenza stampa Daniele Marantelli, altrimenti non si spiegherebbe lo stallo di questa e di altre trattative economiche: “Forse il presidente Berlusconi, indubbiamente un grande venditore, – dice l’onorevole del Pd – dovrebbe andare dallo sceicco a chiedere scusa e far ripartire così le trattive”. In gioco c’è una commessa da 2 miliardi di euro che Aermacchi, e l’Italia, si era aggiudicata battendo concorrenti molto agguerriti. “Nella primavera del 2009 gli Emirati dichiaravano che il velivolo prescelto era l’italiano M346 ma l’acquisto era subordinato al buon fine di un negoziato contrattuale da iniziare subito. Il 22 novembre 2009 il Presidente del Consiglio doveva andare negli Emirati per contribuire a perfezionare l’accordo ma la missione fu rinviata. Da allora tutto è fermo, nessun contratto è mai stato sottoscritto”.

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Ecco perché l’onorevole Marantelli (nella foto) ha deciso di presentare un’interpellanza al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri e al Ministro della Difesa. “Io, Recchia della commissione Difesa del Pd, e Boccia della commissione Bilancio, Tesoro e programmazione vogliamo sapere quale sia lo stato delle trattative, cosa si intenda fare per sbloccare la vicenda, quali iniziative si intendano assumere perché l’M346 diventi l’addestratore europeo e infine qual è la strategia che si intende adottare per rilanciare le politiche industraili nel settore aerospaziale”.
La questione, dice ancora Marantelli, è delicata per Aermacchi, per le piccole aziende dell’indotto ma per l’intero “sistema paese”. “Questa fornitura è per Alenia/Aermacchi e per Finmeccanica di importanza fondamentale: esportare nuovi prodotti in mercati extraeuropei è una scelta indispensabile per l’Italia ed è quindi decisivo individuare al più presto un cliente di lancio, potrebbe essere Singapore oppure il Quatar”. L’interpellanza verrà depositata a Roma nei prossimi giorni. E l’appello di Marantelli diventa pubblico oggi a pochi giorni dall’assemblea generale di Univa. “E’ una scelta strategica – conclude – la classe dirigente dell’economia italiana, a partire da Emma Marcegaglia, s’incontrerà a Varese. Se ha colto il problema batta un colpo”.

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Pubblicato il 19 Giugno 2010
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