Portiamo i pipistrelli in città: mangiano le zanzare
Il comune accetta il consiglio del piccolo Mattia, 10 anni, che aveva scritto al sindaco chiedendo mini casette per gli animali notturni. Consegnati oggi i primi "bat-box" che l'assessorato alla tutela ambientale posizionerà nei giardini
Il mondo salvato dai bambini? Se non è proprio così, potrebbe perlomeno essere liberato dalle zanzare. Dopo il decalogo antizanzare emesso dal comune, il piccolo Mattia Varallo, 10 anni, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Varese, permettendosi di dare un suggerimento: provare a risolvere il problema delle zanzare accogliendo i pipistrelli. Il ragazzino infatti, che considera questi animali «Carini e innocui» ha ricordato al primo cittadino come siano fondamentali per l’ecosistema, essendo loro ghiotti di zanzare e come sarebbe stato perciò più utile accoglierli piuttosto che scacciarli dalle case.
Detto, fatto: la sua lettera si è infatti mescolata al “piano antizanzare” dell’assessore alla tutela ambientale Federiconi, che aveva lo stesso intendimento del ragazzino: riportare i pipistrelli nei luoghi pubblici dando loro una casetta. Meglio, 14: tante quante il comune ne ha acquistate dalla Lipu per posizionarle a partire dal 5 luglio nei sette parchi cittadini. Cioè ai Giardini estensi, al parco di Villa Toeplitz, di Villa Baragiola, del Castello di Masnago, di villa Mylius e di Villa Augusta e al parco Zanzi della Schiranna.
Le casette per i pipistrelli (chiamate, secondo la moda, bat-box) sono strutture in legno simili a quelle degli uccelli: con la differenza però che la porta di ingresso è nella parte sottostante della casetta, in modo che il pipistrello si infili e costruisca il proprio nido “secondo sua natura”. Per essere efficenti, e accogliere perciò al più presto, effettivamente, i pipistrelli, verranno poi posizionate ad un’altezza dal suolo che varia da 3 a 6 metri.
«I pipistrelli – spiega Federiconi – sono animali molto utili nel tenere lontano gli insetti: mangiano ciascuno circa 2000 zanzare per notte, e costituiscono quindi un metodo validissimo per una disinfestazione naturale. Sono anche animali puliti, non mordono, non si attaccano ai capelli e non sono portatori di malattie, come dicono stupide dicerie. Dare loro la possibilità di vivere nei parchi cittadini permetterà di creare delle colonie che nel tempo porteranno benefici anche nella lotta alle zanzare. Non è la panacea di tutti i mali, ma una soluzione concreta e di lungo periodo per un problema che quest’anno sentiamo particolarmente».
Naturalmente, la prima delle cassette acquistate dal comune è stata regalata questa mattina proprio a Mattia, piccolo naturalista e bravo cittadino in erba.
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