Terza pista, i sindaci vogliono la super-perizia

Il duello con la Regione è sulla Vas, una grande studio che gli enti locali chiedono ma che il Pirellone ritiene non in linea con le norme

I sindaci di Malpensa dicono di non volere la terza pista o quantomeno chiedono che il progetto sia soggetto a una lunga disamina ambientale e di sostenibilità. E’ la posizione presa la settimana scorsa durante una assemblea del Cuv, il consorzio che riunisce gli enti locali a ridosso dell’aeroporto e che ha lanciato un messaggio politico che tende a frenare la costruzione della pista. I primi cittadini non sono tuttavia pregiudizialmente schierati contro, ma vorrebbero avere la certezza che nessuno in futuro gli possa rinfacciare di aver ceduto le armi di fronte a un presunto mostro per l’ ambiente. Il progetto è nel cassetto della Sea ed è disponibile a chiunque voglia studriarlo dal 2007, come ha ricordato al consiglio regionale l’assessore Raffaele Cattaneo. Nella mozione che il Pd aveva presentato, salvo poi ritirarla in attesa di una decisione bipartisan con la maggioranza, la posizione degli enti locali era stata sposata in toto, e il documento chiedeva che ogni eventuale opera fosse soggetta alla vas, la valutazione ambientale strategica, una procedura lunga e complessa che analizza tanti parametri di sviluppo, economici, ambientali.
Lo scontro con il territorio si basa su sigle ed interpetazioni burocratiche delle norme. Le posizioni in campo sono due e possono così essere sintetizzate: da una parte ci sono i sindaci come Mario Aspesi di Cardano al Campo che vogliono la vas, la superperizia ambientale, lunga e approfondita, magari anche protratta il più possibile nel tempo. La vogliono perchè chiedono che la decisione o meno di costruire le terza pista non sia data per scontata ma che sia valutata da qualcuno che realmente è competente per farlo, e che non si arrivi alla redazione di un piano regionale d’area di Malpensa quando già la terza pista è stata data come assodata.
Il sindaco di Somma Lombardo, Guido Colombo, ha invece un’altra posizione, anche se ha firmato lo stesso ordine del giorno nell’assemblea del Cuv. Ritiene che si debba fare il piano d’area regionale e che la vas vada fatta come stabilisce la norma e cioè per un complesso di infrastrutture che riguardano l’area Malpensa. E’ la stessa posizione dell’assessore Cattaneo e che può essere così riassunta: la terza pista è un progetto singolo, non è il complesso dei progetti, per questo si deve applicare una procedura più semplice e snella, chiamata via, valutazione di impatto ambientale. Dietro queste sigle, e l’interpretazione delle norme, che sarà affidata agli esperti, c’è anche un senso politico. Il dilema è se affrontare una lunga e complessa discussione in cui ci sia molto più tempo e spazio per rafforare la posizione che vuole mettere i bastoni tra le ruote alla terza pista, o se si riesce a metterla più sul tecnico, facendo in fretta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Luglio 2010
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