Patto per la sicurezza di due laghi, firma anche la Svizzera

Il Verbano e il Ceresio unite da un protocollo che dovrà garantire più uomini e formazione continua per sorvegliare le coste e i comuni rivieraschi

Ci sarà anche la Svizzera, per ora senza responsabilità operative,nel patto sulla sicurezza dei laghi, il quarantesimo siglato da Roberto Maroni da quando ha attivitato questo strumento.

E’ la principale novità dei due Patti per la sicurezza delle aree del Lago Maggiore e del Lago Ceresio (o di Lugano), firmati stamani nella sede della Provincia di Varese, alla presenza del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e del presidente del Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Luigi Pedrazzini.

L’obiettivo è di rendere omogeneo il controllo del territorio attorno a questi due laghi italo-svizzeri e che bagnano diverse province italiane: Varese, Novara e Verbano-Cusio-Ossola sul Maggiore, Varese e Como sul Ceresio. In particolare l’accordo prevede un forte coordinamento per la prevenzione della criminalità – potenziando in particolare la videosorveglianza – e per garantire sicurezza anche in acqua.

«Replichiamo un modello già sperimentato sul lago di Garda e che ha portato alla diminuzione dei reati e degli incidenti – ha commentato il ministro Maroni -. In questo caso per la prima volta in assoluto viene fatto un patto territoriale con la partecipazione dell’autorità di polizia addirittura di un paese extracomunitario». A Varese anche il governatore piemontese, Roberto Cota, che ha parlato del patto come di «un esempio concreto di federalismo della sicurezza».

Il Patto, il terzo di un gruppo di accordi che ha già
interessato i laghi di Garda e di Como, prevede una serie di misure di controllo in diversi ambiti e unisce diverse realtà delle Forze dell’Ordine che saranno formate dall’Istituto regionale per la formazione (Iref). "All’interno del Patto – ha spiegato La Russa – rientrano gli interventi ordinari di soccorso in acqua, l’intensificazione da parte delle Forze dell’Ordine dei controlli sotto costa e la richiesta, ove necessario, di ulteriori mezzi navali per il monitoraggio delle acque".

Erano presenti anche il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, i prefetti delle quattro province coinvolte, numerosi sindaci della zona guidati dal primo cittadino di Varese, Attilio

Fontana e i rappresentanti del Canton Ticino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Luglio 2010
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